- Partite sospette in serie D
- Tre match del Troina sotto la lente di ingrandimento
- Acireale si dichiara estraneo ai fatti
La procura di Enna ha chiesto il rinvio a giudizio per frode di otto persone nell’ambito di un’inchiesta su presunte scommesse clandestine su alcune partite del campionato di calcio 2019-2020 del girone I della serie D e della stagione precedente.
Le indagini, della squadra mobile della Questura, riguardano quattro incontri: Troina-Rotonda, Acireale-Troina, Corigliano-Troina e Troina-Marina di Ragusa. Il fascicolo è stato trasmesso dalla procura di Enna alla Federcalcio, che si è già attivata.
Gli indagati
La richiesta di rinvio a giudizio, presentata lo scorso 3 febbraio dalla procura di Enna su indagini della locale squadra mobile e il nucleo di polizia dei giochi e della scommesse dello Sco di Roma, riguarda partite del Troina, società che ha tre indagati. Si tratta del direttore sportivo Silvestro Dario Dell’Arte, il secondo allenatore Giovanni Ciadamidaro ed il portiere Daniel Serenari.
Chiesto il rinvio a giudizio anche dello sponsor principale del club: Giovanni Alì. Gli altri indagati sono: il presidente del Corigliano, Mauro Nucaro, e una persona indicata come “a lui vicina”, Orazio Acri; il presidente del Rotonda, Francesco Giuseppe Bruno, e suo figlio Vincenzo.
I fatti secondo l’accusa
Secondo l’accusa, il presidente del Rotonda, Bruno, avrebbe offerto al direttore sportivo del Troina, Dell’Arte, 34.700 euro per ottenere la vittoria della gara giocata nell’Ennese il 3 aprile del 2019 (stagione 2018/2019). Successo arrivato con un 3-0 a tavolino, contesta la Procura, dopo che il secondo allenatore dei siciliani, Ciadamidaro, che era in panchina, commise un errore ‘tecnico’ nella sostituzione di un giocatore violando la regola degli under.
La prova dell’accordo, è sostenuto nella richiesta di rinvio a giudizio, è in un bonifico bancario inviato a Dell’Arte. Al portiere Serenari è contestata una scommessa da 50 euro sul risultato di Acireale-Troina, del 22 settembre del 2019, finito 4-2, determinato, sostiene la Procura, grazie a “una serie di errori grossolani commessi volontariamente” dal calciatore.
La giocata fatta in un’agenzia di Siracusa gli avrebbero fatto incassare 2.900 euro. A Dell’Arte è contestato anche un intervento sulla partita Troina-Marina di Ragusa, del 16 febbraio del 2020, prima della quale avrebbe offerto all’altra squadra la possibilità di potere ‘combinare’ l’incontro. Un tentativo di combine ci sarebbe stato anche per Corigliano-Troina, dell’8 gennaio del 2020, ma saltò perché, è la tesi dell’accusa, “Alì riteneva il prezzo offerto da Nucaro troppo basso”. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal procuratore Massimo Palmeri e dal sostituto Domenico Cattano.
L’Acireale “Società estranea ai fatti”
Arrivano le prime reazioni alle indadini svolte anche dalla procura federale della federcalcio. L’Asd Città di Acireale 1946, in una nota, si dichiara “totalmente estranea” all'”indagine della Procura federale Figc su presunti illeciti riferiti ad alcune partite del campionato di Serie D nelle scorse stagioni sportive” e “ciò verrà dimostrato nelle sedi competenti qualora venisse formalizzata una contestazione nei propri confronti”.
Prosegue la nota: “La società è, altresì, certa che anche i dirigenti acesi che dovessero essere coinvolti saranno in grado di dimostrare la personale estraneità agli addebiti disciplinari”.
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