Una laurea conseguita dietro favoritismi e senza il necessario merito. A finire nuovamente nell’occhio del ciclone è Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo sotto inchiesta e sospesa dallo stipendio e dalle funzioni dal Csm.
Il riferimento è alla laurea di uno dei suoi figli, Emanuele Caramma, che il 22 luglio dello scorso anno conseguì l’ambito titolo di studio all’Università Kore di Enna presso la facoltà di Scienze economiche e giuridiche.
La procura di Caltanissetta ha aperto un fascicolo di indagine nel quale si ipotizza l’abuso d’ufficio. Ai componenti della commissione che valutarono la tesi del giovane, ‘accaddero’ eventi che non possono essere soltanto coincidenze.
Una docente avrebbe ricevuto il giorno dopo la laurea un bonifico di duemila euro da un’ amministrazione giudiziaria con cui collaborava, un altro professore invece, qualche tempo dopo avrebbe ricevuto un incarico per la gestione di un bene confiscato.
L’ipotesi è che si tratti di ‘premi’ con cui la Saguto volle ricompensare i docenti che avevano premiato con ben otto punti la tesi del giovane.
Secondo quanto riporta l’edizione odierna di Repubblica Palermo, i pm, coordinati da Lia Sava, vogliono verificare se il figlio della Saguto, che discusse con più di una esitazione una tesi che gli era stata scritta dal professore Carmelo Provenzano, esponente di punta del “cerchio magico” del magistrato, si sia laureato con un punteggio sovradimensionato rispetto al previsto proprio grazie a quegli otto punti che gli vennero assegnati dalla commissione di laurea.
«Beni sottoposti ad amministrazione giudiziaria: bilanciamento tra tutela del mercato e garanzia della legalità», il titolo della tesi che – come si evince da diverse intercettazioni telefoniche e ambientali – sarebbe stata elaborata di sana pianta dal professore Provenzano.
Sono ancora le intercettazioni telefoniche a chiarire che nella laurea del figlio della Saguto molte cose non furono trasparenti. Durante una conversazione con il marito, la Saguto diceva: “Emanuele è disperato perché sa che questa laurea è una farsa. Gli altri sgobbano per prenderla e lui invece non ha faticato”.
Sulla laurea di Emanuele Caramma, anche la Kore di Enna ha avviato un’ indagine interna per verificarne la legittimità.
Ma dopo una intera giornata durante la quale la notizia è rimbalzata su tutti i media, la Procura di Caltanissetta smentisce (leggi qui la smentita)
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