Riportare alla luce e valorizzare gli antichi mosaici della Villa Romana di Contrada Gerace a Enna e rendere quest’antica dimora un’occasione di sviluppo economico per il territorio.
La presidenza della Regione ha dato il via libera allo stanziamento di 720mila euro per finanziare il progetto generale ed esecutivo del primo stralcio dei lavori, che saranno eseguiti sotto la direzione della soprintendenza dei Beni culturali di Enna.
«Con un precedente intervento – afferma il presidente Musumeci – avevamo riavviato, dopo 10 anni di inattività, la campagna di ricerca, scavo e messa in sicurezza, consentendo una maggiore fruizione a turisti e studiosi.
Con questo ulteriore finanziamento puntiamo adesso a fare emergere altra superficie di mosaici e a valorizzare l’area, importante testimonianza che andrà ad arricchire il vasto patrimonio archeologico siciliano sul quale puntiamo in termini di tutela e rilancio».
La Villa Romana, risalente al IV secolo dopo Cristo, si trova a valle del monte Gerace, lungo la strada provinciale 78, al bivio Rastello-Ramata, nella tenuta Fontanazza. Ed è a soli 15 chilometri dalla più nota Villa romana del Casale di Piazza Armerina.
Cinque delle dieci stanze principali scoperte nella villa sono disposte intorno a un peristilio e hanno pavimenti a mosaico. La gamma di colori utilizzati nei mosaici è molto varia: nero, grigio, rosso, verde, rosa, bianco e le composizioni sono accuratamente realizzate.
Secondo gli studi sarebbe appartenuta alla famiglia romana dei Filippiani, parte di un’antica e ricca tenuta di più di tre ettari. Le ricerche archeologiche nel sito sono iniziate nel 1994 e hanno riportato alla luce cinque stanze, tra cui un’aula absidata dotata di un prezioso mosaico con composizione ad alveare di losanghe disegnate a treccia policroma.
L’area, dichiarata di notevole interesse archeologico, si estende su una superficie di circa tre ettari ed è sottoposta a vincolo paesaggistico e idrogeologico.