“L’autonomia per il Mpa è un valore, ma certamente non quella che spacca un paese in due, portando ad un nord sempre più ricco ed un sud sempre più povero”. Lo dichiara l’ex vice sindaco di Enna Francesco Colianni in merito alla riforma dell’Autonomia Differenziata. “La riforma del 2001, ad opera del centrosinistra, rappresentò un vero e proprio fallimento con un accavallamento di competenze tra Stato e regioni che risultò fortemente nocivo per l’amministrazione della cosa pubblica. Oggi senza i Lep (livelli essenziali di prestazione) assisteremo ad una vera e propria secessione da parte di quella classe politica del nord del paese che non guarda di buon occhio il sud e che teorizza di abbandonarlo al suo destino. In questo senso ci muoveremo per difendere il popolo siciliano e per tutelare la vera autonomia, che da un lato serve a responsabilizzare le regioni, e dall’altro a mantenere l’integrità e l’equilibrio economico e sociale dell’Italia intera. Abbiamo deciso di iniziare una fase di mobilitazione che partirà da Enna con un incontro operativo di diversi amministratori locali per chiedere profonde correzioni ad una legge che non ci convince affatto”.
Le reazioni
L’approvazione del ddl Calderoli sull’Autonomia alla Camera con 172 sì, 99 no e 1 astenuto ha scatenato diverse reazioni nelle Regioni. Se il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani si dice soddisfatto, gli altri governatori del Sud sono in rivolta.
“L’approvazione del regionalismo differenziato, grazie ai significativi miglioramenti normativi apportati da Forza Italia e recentemente anche con i suoi ordini del giorno, costituisce una importante sfida per il sistema delle autonomie. Una prova per rendere più giusta, più competitiva e più autonomista la nostra Repubblica. Per migliorare i servizi per i cittadini e le imprese”. Ha detto invece il presidente della Regione siciliana e presidente del Consiglio nazionale di Forza Italia, Renato Schifani. “La Sicilia – prosegue – ha le carte in regola per partecipare a questa grande trasformazione, non solo perché è essa stessa il riferimento costituzionale dell’autonomia regionale sin dagli albori della Repubblica, ma anche perché adesso sta crescendo, incrementando Pil e investimenti, incrementando livelli di efficienza come dimostrato nel settore energetico. Emblematici i dati Svimez di oggi su crescita economica, investimenti produttivi ed esportazioni”.
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