É in corso al tribunale di Enna, collegio presieduto da Francesco Pitarresi, l’udienza del processo a Giuseppe Rugolo, il sacerdote accusato di violenza sessuale aggravata a danno di minori. In aula depone il vescovo della Diocesi di Piazza Armerina Rosario Gisana.
L’accusa è sostenuta dal pm Stefania Leone e dal procuratore capo Massimo Palmeri. In aula è presente Rugolo, denunciato da un giovane minorenne.
Stamani è stato interrogato il padre della vittima che ha confermato la versione fornita dal figlio nella scorsa udienza ed un giovane che avrebbe confermato di essersi rivolto a Gisana almeno due volte per raccontare di avere subito attenzioni morbose da parte di Rugolo.
Così l’ultima udienza a luglio
Nel luglio scorso venne interrogato a Enna un giovane dopo denunce di presunte violenze sessuali subite dal sacerdote Giuseppe Rugolo nella sacrestia della chiesa di San Giovanni Battista a Enna.
Nove ore d’interrogatorio durante le quali il giovane ha raccontato di aver subito violenze quando era minorenne. Al processo in cui è imputato Giuseppe Rugolo, il sacerdote arrestato il 27 aprile del 2021, con l’accusa di violenza sessuale aggravata a danno di minori, il ragazzo, ha ripercorso con i pm passo dopo passo gli abusi sessuali, che sostiene siano avvenuti anche nella sagrestia della chiesa di San Giovanni Battista, dal 2009 al 2013.
Fatti raccontati davanti ai magistrati Stefania Leonte e Orazio Longo e al collegio giudicante, presieduto da Francesco Pitarresi e ribaditi davanti gli avvocati delle parti civili e dell’imputato, che era presente in aula. Un’udienza sofferta in cui il giovane ha risposto alle innumerevoli domande parlando anche della presunta trattativa tra il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana e la famiglia del giovane circa l’elargizione di una somma di denaro 25 mila euro.
L’indagine parallela sul colonnello
Il colonnello dei carabinieri, Saverio Lombardi, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di tentativo di induzione indebita a dare o promettere utilità. Lombardi, che è stato a capo dei carabinieri di Enna, qualche mese fa è stato trasferito a Lecce come capo ufficio del personale. Il rinvio a giudizio, al termine dell’udienza preliminare, presente il procuratore di Enna, Massimo Palmeri, pm Michele Benintende, giudice Michele Martino Ravelli. La vicenda del colonnello Lombardi è emersa nel corso dell’inchiesta, condotta dalla squadra mobile di Enna e coordinata dalla Procura ennese, sul sacerdote Giuseppe Rugolo, agli arresti domiciliari dal 27 aprile dello scorso anno, per violenza sessuale a danno di minori.
Le intercettazioni
Nel corso di una telefonata, intercettata all’epoca dagli inquirenti, tra il colonnello ed il vicario del vescovo, Nino Rivoli, Lombardi annuncia una sua visita al vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana perché vuole parlare della vicenda Rugolo. La procura decide così di interrogare il vescovo Gisana per comprendere quali siano le ragioni che possano avere portato un ufficiale dei carabinieri a recarsi di sera ed in borghese all’episcopio.
Il Vescovo rivela i dettagli
Ed è proprio il Vescovo a raccontare che Lombardi sarebbe andato a trovarlo per consigliargli di cambiare avvocato per un presunto coinvolgimento di questo in indagini per associazione mafiosa, in cambio della sua benemerenza come Cavaliere del Santo Sepolcro. “Mi disse – dice il vescovo – che sarebbe stato meglio cambiare avvocato perché, quello che avevo scelto, poteva essere finito dentro un’inchiesta per mafia”.
Commenta con Facebook