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La folle aggressione a Villarosa, le immagini della caccia all’arbitro


Intollerabile aggressione ad un arbitro. Nuovo episodio di violenza nei campi di calcio dilettanti in Sicilia. Follia, infatti, allo stadio comunale di Villarosa, nell’Ennese. Finisce in una indegna e vergognosa caccia all’uomo la partita di calcio del girone B del campionato di Promozione siciliana tra i padroni di casa del Villarosa e gli ospiti della Pro Falcone chiusa sull’1-1.

La follia si materializza in pieno recupero, al 97’ quando l’arbitro palermitano David Bartolotta convalida il gol del pareggio della squadra ospite. A quel punto alcuni giocatori della squadra di casa inseguono e picchiano il direttore di gara. Una vera e propria aggressione all’arbitro.

Dal punto di vista sportivo, anche se c’è ben poco da dire, il punteggio non è ancora omologato visto il ricorso della squadra ennese.

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Match teso, al 97’ dopo il pareggio ospite parte la caccia all’uomo

Le due squadre avevano dato vita ad una partita tesa: entrambe lottano per evitare la retrocessione in Prima Categoria con i padroni di casa penultimi con 18 punti ed i messinesi ultimi con una lunghezza in meno. Match contrassegnato da espulsioni, polemiche e rigori non dati, e che è stata decisa al settimo minuto di recupero con il gol del pareggio della formazione messinese. Da lì è partita la caccia all’uomo che si è trasformata in aggressione violenta all’arbitro.

Mano pesantissima del Giudice sportivo

Come era prevedibile, il Giudice sportivo ha avuto la mano pesantissima dopo quanto accaduto. I calciatori del Villarosa protagonisti dell’increscioso (a dir poco) episodio di violenza sono stati squalificati per 5 anni, ovvero fino al 3 marzo 2028. Si tratta di Marco Ferrara “per contegno offensivo nei confronti dell’arbitro e per averlo spintonato al petto, facendolo arretrare e procurando immediato dolore, mancanza di respiro, senso di vomito e per averlo afferrato con estrema violenza per la divisa, strappandola; e, ancora, preso con violenza per la testa, con uno sgambetto ne provocava la caduta a terra dove lo colpiva ripetutamente con calci procurando varie escoriazioni e forte dolore in tutto il corpo, particolarmente alla testa ed al collo, a fine gara”.

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Cinque anni anche per Youssef Mardi “per avere colpito l’arbitro con un violentissimo pugno allo zigomo destro provocandogli immediato dolore e capogiri, a fine gara”.

Tre per Lamine Mohamed Dabo “per avere bloccato la corsa dell’arbitro afferrandolo per la spalla destra, strattonandolo e consentendo l’’aggressione allo stesso da parte di un proprio compagno di squadra, a fine gara”.

E poi le pene più “canoniche”. Cinque giornate di squalifica invece per il capitano Giuseppe Cordaro e per Fabio Messina.

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