Si chiude il cerchio sul turno di elezioni amministrative in Sicilia. Nella tornata del 28 e del 29 maggio 2023, ben venticinque comuni della provincia di Palermo hanno rinnovato i propri sindaci e i relativi consigli comunali. Non sono mancati i primi commenti a caldo. Come quello del capogruppo pentastellato a Sala delle Lapidi Antonino Randazzo, che ha chiesto di convocare l’assemblea al coordinatore Nuccio Di Paola. Fra alcune sorprese e nomi che si riconfermano, ecco come si compone il quadro del territorio dell’hinterland del capoluogo siciliano.
Nella sfida di Alimena, l’uscente Giuseppe Scrivano (ex coordinatore della Lega) vince il confronto diretto contro l’avversario Rosario Musso, con una percentuale che si aggira intorno al 55,5%. Nel segno della continuità anche il comune di Baucina, dove il primo cittadino uscente Fortunato Basile, candidato del centrodestra, vince per la seconda volta consecutiva con il 65,5% dei voti nei confronti dell’avversario Antonio Liberto, che si ferma al 34,4%. Ribaltone a Campofelice di Roccella, dove il presidente del Consiglio Comunale uscente Peppuccio Di Maggio ha battuto il sindaco uscente Michela Tavarella.
A Campofiorito, Giuseppe Oddo stravince il confronto diretto contro Luigi Gagliano, suo avversario in questa tornata elettorale. Per il candidato civico arriva un’affermazione netta, con quasi l’86% delle preferenze conquistate. Si conferma a Cerda Salvo Geraci, sindaco uscente e deputato regionale della pattuglia di Cateno De Luca all’Ars. Per l’esponente di Sud Chiama Nord arriva una vittoria con il 58,4% nei confronti dell’avversaria Carmela Riolo, candidata di una lista civica che racchiudeva in sè una folta rosa di partiti. A Geraci Siculo trionfa invece Luigi Iuppa, eletto sindaco con il 64,7% delle preferenze.
In quel di Giuliana a prevalere è Francesco Scarpinato, che ottiene il 77,8% dei voti nei confronti dell’avversario Antonio Scaturro, che si ferma al 22,2%. Vittoria al cardiopalma per l’uscente Giuseppe Muffoletto in quel di Gratteri. Il sindaco uscente vince di misura, ovvero per soli tre voti, nei confronti dell’avversario Angelo Michele Curcio. Di proporzioni diametralmente opposte la vittoria dell’uscente Luciano Marino in quel di Lercara Friddi. Per il primo cittadino arriva una vittoria larga, con l’86,43% di schede conquistate. Altra riconferma netta, seppur in maniera più contenuta, per Franco Ribaudo. L’ex parlamentare nazionale ed esponente del PD trionfa a Marineo con quasi il 66% dei voti, contro l’avversaria di centrodestra Francesca Salerno.
Una tornata di elezioni amministrative nel quale si vede anche qualche quota rosa. Come accaduto a Sciara, comune che ha eletto la prima donna sindaco della sua storia. Si tratta di Concetta Di Liberto, che ha conquistato lo scranno da primo cittadino con il 40,27% dei voti. Sull’isola di Ustica vince invece Salvatore Militello, che si impone con il 65,9% delle preferenze degli aventi diritto. A Vicari è Antonino Miceli a vincere. Il candidato si è imposto con il 77,7% nei confronti dell’avversario Antonio Schifano.
A Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto confermato per il quarto mandato consecutivo con circa il 65% dei consensi, niente da fare per Pippo Pinello, a Castronovo di Sicilia ha vinto Vitale Gattuso che supera l’uscente Vito Sinatra.
Petro Puccio si conferma sindaco di Capaci. Il candidato dell’area di centrosinistra ha superato Erasmo Vassallo sul filo di lana: 163 voti in più rispetto all’avversario: Puccio ha ottenuto 3.190 voti (47,67%), Vassallo si è fermato a 3.023 (45,17%).
A Cefalà Diana ha vinto Pippo Cangialosi, con uno scarto di una quarantina di voti nei confronti di Salvatore Sclafani. Nel comune di Montemaggiore Belsito, Antonino Mesi conquista lo scranno di sindaco con il 56,6% delle preferenze. A Roccapalumba il nuovo sindaco è Benito Giunta, candidato che ha ottenuto il 53% dei consensi. Infine, a Trabia, Francesco Bondì vince con il 37,2%, grazie alle regole del sistema maggioritario, nei confronti di Guido Miccolo, che si è fermato al 36,3%.
A chiudere il quadro delle Amministrative della provincia di Palermo è il comune di Villafrati, dove il candidato di centrosinistra Francesco Agnello ha vinto con il 55,2% delle preferenze nei confronti dell’avversario Alessandro Ribaudo, che si ferma a poco meno del 44,8% dei voti. Un comune nel quale il M5S è riuscito a piazzare una “bandierina”, ovvero quella di Rosario Cassata, uomo vicino al capogruppo palermitano Antonino Randazzo. Ed è proprio dall’esponente di Sala delle Lapidi che parte una riflessione su una tornata di elezioni amministrative che di certo non ha sorriso ai pentastellati, non solo a Palermo ma in buona parte della Sicilia.
“Le elezioni amministrative sono sempre stato un punto debole del MoVimento 5 Stelle. Questa volta è stata quasi una ecatombe – ha attaccato duramente Randazzo -. Nuccio Di Paola proceda a convocare urgentemente una assemblea a livello regionale per analizzare il catastrofico voto delle amministrative in Sicilia e su come cambiare passo promuovendo attività politica che miri a dare risposte alla quotidianità dei Siciliani e non finalizzata a selfie e post sui social. Avviamo finalmente un reale “radicamento “ del Movimento nei quartieri della grande città e nei comuni. Prima che sia troppo tardi”. Da capire se e quando il coordinatore regionale esaudirà questa richiesta.
Appena chiuse le urne, c’erano già tre sindaci che erano eletti ancor prima dello spoglio. C’era un solo candidato, infatti, a Ventimiglia di Sicilia, Contessa Entellina e a Sclafani Bagni: nel primo caso Girolamo Anzalone, vice uscente, nel secondo il sindaco in carica Leonardo Spera e nel terzo l’uscente Giuseppe Solazzo. Correvano contro il quorum del 50% di affluenza, non avendo avversari. Tutti, dunque, sono già eletti alla poltrona di primo cittadino.