Un centro di riferimento regionale presso l’ospedale Umberto I di Siracusa per la diagnosi e la cura della Vulvodinia, del Lichen Scleroso e dell’Atrofia urogenitale, tre malattie invalidanti.
Lo prevede una risoluzione, a firma del deputato M5S Carlo Gilistro, approvata all’unanimità in commissione Salute dell’Ars, che impegna il governo Schifani a porre in essere ogni iniziativa utile a far vedere la luce entro tre mesi alla struttura, che, secondo quanto previsto dall’atto parlamentare, opererà in regime di accreditamento con il registro regionale delle Malattie Rare, cosa che consentirà all’utenza di poter ricevere cure e assistenza pubblica e non solo in regime privatistico.
Non nasconde la sua soddisfazione per il via libera bipartisan in commissione Gilistro, che sottolinea l’importanza di un centro specializzato di questo tipo, il quale si propone di diventare il punto di riferimento per medici di famiglia, pediatri, dermatologi, ginecologi ed urologi di tutta la Sicilia.
“A loro – dice Gilistro – dobbiamo assicurare un sistema pubblico capace di rispondere al sospetto diagnostico con approfondimenti clinico-diagnostici-strumentali, assicurati da un centro di riferimento specializzato che oggi, nel Sud Italia, non esiste”.
Il centro di riferimento sarà organico all’unità operativa complessa di Ginecologia dell’ospedale di Siracusa e opererà in modo integrato con gli istituti per il trattamento delle malattie rare dermatologiche e in correlazione con la medicina del territorio.
“La Vulvodinia – afferma Gilistro – è sottostimata, anche se spesso è notevolmente invalidante. È una condizione patologica che provoca dolore durante i rapporti sessuali, nel corso di visite ginecologiche e altri disturbi fisici, oltre a un generico imbarazzo in chi ne soffre.
Soggetto infido e subdolo, e per questo da combattere adeguatamente, è pure il Lichen Scleroatrofico, una malattia infiammatoria cronica della cute e delle mucose, che colpisce prevalentemente l’area genitale, soprattutto delle donne ma anche dei bambini.
Può causare esiti cicatriziali evidenti con una progressiva alterazione della vulva, con sintomi molto invalidanti per i genitali esterni. L’obiettivo è sensibilizzare la comunità e i medici a non trascurare questa patologia per impedirne la progressione. I sintomi più invalidanti sono il dolore e la difficoltà di avere rapporti sessuali e, in casi estremi, problemi a urinare.
Oggi esistono cure importanti che non sono soltanto creme, che spesso risultano palliative, e che stanno rivoluzionando la terapia di questa malattia. Ecco perché saperla riconoscere, sia da parte del paziente sia da parte dei medici, all’inizio, prima che diventi irreversibile, è di fondamentale importanza.
Instaurare una rete sanitaria su tutta la regione può sensibilizzare alla prevenzione e alla cura adeguata. Secchezza, prurito e infezioni urinarie ricorrenti sono tra i sintomi più frequenti dell’atrofia urogenitale, una condizione che si verifica quando i tessuti dell’apparato urinario e genitale femminile diventano più sottili, secchi e meno elastici, soprattutto durante e dopo la menopausa”.
Plaude al sì in commissione Salute Nino Bucolo, primario del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Umberto I di Siracusa.
“La nascita del centro di riferimento regionale – dice – sarebbe per noi il giusto coronamento di anni di lavoro su questo versante, con un’ importante casistica di successi terapeutici che hanno restituito a tante donne il sorriso e una vita sociale e di relazione il più normale possibile. Ci auguriamo che in futuro sempre più donne abbandonino creme e pomate, che spesso sono solo palliativi, per affidarsi a tecniche efficaci nella riduzione dei sintomi e nella rigenerazione dei tessuti vulvari danneggiati”.