Il giorno 7 settembre 2023, il Garante dei diritti dei detenuti per la Sicilia Santi Consolo si è recato a Trapani ove alle ore 9, ospitato negli uffici della Presidenza del Tribunale, è stato accolto dalla Presidente Daniela Galazzi e ha incontrato l’avv. Pietro Longo, Presidente dell’ordine degli avvocati di Trapani e l’avv. Marco Siragusa, Presidente della Camera Penale di Trapani. Era presente un folto numero di avvocati intervenuti per rappresentare problematiche attinenti al compiuto esercizio dei diritti e delle garanzie difensive.
In previsione della visita programmata presso il CPR di Milo e il locale Istituto Penitenziario, gli avvocati hanno evidenziato la necessità di garantire la regolare e tempestiva nomina dei difensori da parte degli immigrati trattenuti presso il CPR.
In tali strutture hanno auspicato la predisposizione di locali adeguati per l’espletamento delle attività difensive preliminari alle udienze. Hanno anche invocato la tempestiva trasmissione degli atti di nomina dei difensori ai giudici preposti alle udienze.
I rappresentanti della Camera penale, con riferimento all’Istituto di Trapani, hanno chiesto, fra l’altro, un’adeguata accoglienza presso lo stesso Istituto, per un efficiente e rapido espletamento del loro compito difensivo.
Tale incontro si è svolto in termini estremamente costruttivi e gli avvocati si sono manifestati fiduciosi sugli esiti delle ulteriori interlocuzioni che avrebbe intrapreso il Garante.
Il Garante successivamente si recava al CPR di Trapani, ove si incontrava con i rappresentanti apicali della Prefettura, della Questura, i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia, nonché con la direttrice dell’Ente gestore del centro.
Tutti gli intervenuti hanno manifestato piena disponibilità, mettendo a disposizione del Garante tutta la documentazione richiesta.
Il confronto sulle problematiche che la gestione del fenomeno immigrazione comporta è stato ampiamente costruttivo e collaborativo, con impegni positivi e diretti ad elidere talune criticità dovute anche ad imprevisti per la gestione del centro, che non si può sottacere essere quanto mai complessa.
Infatti, l’Amministrazione Pubblica ha speso somme ingenti per realizzare la struttura in argomento e in passato si era giunti ad una capacità ricettiva di oltre 200 immigrati; purtroppo, in esito a un incendio con ingenti danni del marzo scorso, tale ricettività si era ridotta a poco più di 40 unità, mentre, ad oggi, si raggiungono le 104 unità di presenze.
I flussi di accoglienza, tuttavia, sono stati sempre in aumento e, per il futuro, si prevedono ulteriori progressioni.
Tutti hanno concordato sull’effettività di informativa e orientamento legale degli immigrati, onde consentire agli stessi l’immediata nomina del difensore e la tempestiva comunicazione anche con l’Autorità giudiziaria competente.
In merito alle condizioni di accoglienza e alle problematiche suddette, si richiama la direttiva 2013/33/UE, la quale prevede che le persone accolte siano informate “di qualsiasi beneficio riconosciuto e degli obblighi loro spettanti in riferimento alle condizioni di accoglienza”, fornendo tali informazioni “per iscritto e in una lingua che il richiedente comprende o che ragionevolmente si suppone a lui comprensibile” oppure “se del caso… anche essere fornite oralmente”.
Pertanto, il foglio con i contenuti suddetti scritto in lingua comprensibile al destinatario è bene che venga consegnato all’interessato all’atto del suo arrivo.
Le richieste del Garante sono state compiutamente recepite anche da parte della Direttrice dell’Ente gestore del CPR.
È stato espresso l’impegno che disagi, disguidi ed inconvenienti che si sono verificati in passato per i difensori, verranno evitati in futuro.
Il Garante, quindi, si è intrattenuto a parlare con alcuni immigrati appena giunti e, successivamente, è entrato in alcuni padiglioni per verificare direttamente all’interno le condizioni delle persone ivi trattenute.
Sono state riscontrate in alcuni immigrati disabilità mentali evidenti, alcune dovute a segni di gravi traumi al capo.
In un caso, un’ernia inguinale di notevole entità non ha determinato il ricovero in struttura esterna perché, a dire degli immigrati, i sanitari hanno riferito che “essendo rientrante non necessitava di intervento urgente”.
Si dà atto che nel corso della visita vi era anche la presenza di un interprete di lingua araba.
Si deve comunque evidenziare che non vi sono state particolari difficoltà di interlocuzione con il Garante perché molti degli immigrati, in maggioranza tunisini, riuscivano ad esprimersi in modo comprensibile in lingua italiana, inglese ed anche francese. Qualche altro faceva da tramite per le traduzioni di altri immigrati che correntemente interloquivano per come si è potuto verificare anche attraverso l’interprete suddetto.
All’interno dei luoghi di pernottamento i letti, i tavoli e i sedili sono realizzati in cemento armato per prevenire incendi e danneggiamenti. Anche i sanitari, i bagni e le docce sono realizzati con medesimi accorgimenti, in acciaio, inseriti in strutture di cemento armato. I materassi sono ignifughi.
Il Garante si è trattenuto fino all’ora di pranzo, onde verificare la qualità dei cibi forniti da catering esterno.
Il vitto, in alcuni casi, è differenziato anche per ragione di salute di talune delle persone trattenute. Il Garante ha, quindi, raccomandato alla Direttrice di cercare di venire incontro a talune richieste di adeguamento dei pasti alle tradizioni e preferenze dei paesi di origine delle persone ospitate (cuscus anziché pasta o riso, pollo anziché altri tipi di secondo).
Il saluto alle Autorità presenti è stato cordiale e caratterizzato da reciproca, leale e fattiva collaborazione.
Nel pomeriggio il Garante si è recato all’Istituto penitenziario di Trapani ove è stato ricevuto dal Direttore, dr. Prestopino, che dirige anche il carcere Ucciardone di Palermo, dal Comandante della Polizia Penitenziaria e dal Capo dell’area educativa.
Il Direttore, con particolare sensibilità, ha invitato il Capo dell’area educativa a rappresentare le nuove iniziative in cantiere volte alla realizzazione di percorsi formativi per i detenuti. Il Capo area dà notizia di un progetto finalizzato ad avviare i detenuti all’attività teatrale, al canto ed alla recitazione, con l’organizzazione di spettacoli e il coinvolgimento dei familiari; nonché del prossimo avvio di un tirocinio per l’attività di trasformazione del pescato diretto a 11 soggetti, di un altro corso per manutentori di aree verdi per 10 detenuti e di altre attività formative non ancora ben definite, da destinare ad ulteriori 60 persone.
Successivamente si è proceduto ad una visita dell’Istituto e si è concordato che la realizzazione del nuovo padiglione è stata quanto mai inopportuna e poco razionale sotto molteplici profili.
Il Garante si è quindi trattenuto in alcune sezioni, incontrando i detenuti presenti.
Fra l’altro si è constatato che per la sala colloqui dei detenuti con i loro difensori, sono dedicate quattro stanze e un bagno in una articolazione costruttiva distinta dalle altre; ne è stato assicurato tale uso in via esclusiva.
Il Comandante su opportuno suggerimento del Direttore, che purtroppo, a causa del contestuale incarico rivestito a Palermo, non può garantire la sua costante presenza nell’Istituto di Trapani, ha assicurato il libero accesso dei difensori al bar interno alla struttura.
Valide valutazioni sono state fatte dal Direttore in merito al riutilizzo di sezioni oggi chiuse e inagibili, quali l’ex sezione femminile e la sezione di isolamento.
Il saluto alle Autorità presenti è stato caratterizzato da estremo garbo istituzionale.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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