Palermo 15 marzo 2025- “Ulteriore passo per assicurare dignità ai lavoratori Almaviva”. Queste le dichiarazioni del presidente della Regione Siciliana all’indomani dell’accordo sottoscritto il 7 gennaio al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che prorogava in extremis la cassa integrazione fino al 31 luglio.
Ad oggi, del progetto regionale del numero unico per le cure non urgenti 116117, che avrebbe dovuto impiegare le lavoratrici e i lavoratori dell’ex Contact Center Almaviva non c’è traccia, e sono già passati quasi tre mesi. Cosi come la richiesta d’incontro urgente inviata dalle organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Tlc del 28 febbraio, che è rimasta inascoltata.
Le preoccupazioni che riguardano il futuro di centinaia di famiglie siciliane non hanno ottenuto risposta neanche durante l’ultimo incontro presso l’Assessorato alle Attività Produttive dello scorso 5 febbraio.
L’obiettivo di trovare una soluzione che possa garantire la rioccupazione di tutti i lavoratori, nessuno escluso, per le organizzazionisi sindacali rimane prioritario, visto che il progetto avanzato dalla Regione Siciliana lascerebbe fuori una grossa parte dei lavoratori coinvolti dalla vertenza.
NON C’E’ PIU’ TEMPO. I giorni passano e diventano settimane e poi mesi logorando le lavoratrici e i lavoratori che da circa tre anni, ormai, sono in ammortizzatore sociale, privati della dignità e della sicurezza che solo un lavoro adeguatamente retribuito può dare.
Il 19 marzo 2025, dalle 9.30 alle 13 le organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Tlc e le lavoratrici e i lavoratori dell’ex Contact center Almaviva in Sicilia, daranno vita all’ennesimo sit-in di protesta davanti alla sede della Presidenza della Regione Siciliana con l’unico obiettivo di RIAVERE IL PROPRIO LAVORO che la pandemia da Covid-19 e il Governo Italiano gli hanno tolto senza motivo.
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