Sontuosa, e soprattutto pregnante di spiritualità: così s’annuncia la serata inaugurale della Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale, che si apre con l’esecuzione di un capolavoro possente eppure consolatorio come Ein deutsches Requiem, scritto da Johannes Brahms sotto la spinta emozionale della perdita della madre. Un cast stellare per un inizio, e un seguito, in grande stile, come si conviene alla storica rassegna, per la prima volta direttamente promossa dalla Regione Siciliana-Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo.
«Con l’emozione di sempre – ha sottolineato l’assessore regionale del Turismo, sport e spettacolo Elvira Amata – ci accingiamo a partecipare alla 65ª edizione della Settimana internazionale di Musica sacra che, con il suo ricco programma artistico, attirerà anche quest’anno migliaia di turisti nel suggestivo Duomo di Monreale. Un’iniziativa di grande spessore musicale che rappresenta indubbiamente uno dei fiori all’occhiello delle politiche culturali della Regione e che è nota e apprezzata a livello nazionale per la sua unicità. Sono certa che registreremo ulteriori successi che contribuiranno a rafforzare questa rassegna di grande prestigio».
L’Assessorato al ramo realizza la manifestazione in collaborazione con Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, Fondazione Teatro Massimo di Palermo e Arcidiocesi di Monreale, in sinergia con il Comune. E viva è la soddisfazione espressa dai rappresentanti dalle istituzioni religiose, civili e culturali a vario titolo interessate: un idem sentire che unisce l’arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi, il sindaco Alberto Arcidiacono, il sovrintendente e direttore artistico del Massimo, Marco Betta, il presidente della Foss Gaetano Cuccio con il sovrintendente Andrea Peria Giaconia.
Il programma artistico è stato ideato da Gianna Fratta, rinomata direttrice d’orchestra e operatrice culturale, che ha fatto confluire in cartellone orchestre, ensemble, direttori e solisti di chiara fama. Nel corso della serata il sindaco Arcidiacono le consegnerà una targa in mosaico con il logo del Comune di Monreale per il suo impegno artistico e musicale nella valorizzazione e rilancio della “Settimana”.
A conferma del sodalizio sempre più forte tra le due istituzioni musicali in campo, per la serata brahmsiana saranno in primo piano proprio le pluripremiate formazioni dell’OSS e del Coro del Massimo, insieme ad artisti ospiti del grande circuito internazionale: dal direttore Giacomo Sagripanti ai due solisti vocali, il soprano Pretty Yende e il baritono Nicholas Brownlee, mentre il coro è sapientemente istruito dal maestro Salvatore Punturo.
Come scrive lo studioso Riccardo Viagrande nelle note di sala, i primi abbozzi di “Un Requiem tedesco” per soli, coro e orchestra risalgono all’autunno del 1861, quando Brahms scelse alcuni testi con l’intenzione di scrivere una cantata in quattro episodi. L’opus 45 cominciò a prendere davvero forma nei primi mesi del 1866. La prima esecuzione dei movimenti iniziali, avvenuta a Vienna il 1 dicembre 1867, fu un fiasco, presto ribaltato in trionfo quando il Requiem fu proposto nella cattedrale di San Pietro a Brema il 10 aprile 1868, durante il tradizionale concerto del Venerdì Santo. Dopo l’aggiunta, nel 1868, di un altro episodio, il Requiem si articola nella sua versione definitiva attraverso sette movimenti, con il quarto che fa da perno. Tutta la tensione accumulata lungo la partitura si stempera nella sezione conclusiva, “Solenne”, laddove si afferma un rasserenante clima di pace che dà della morte una visione cristiana, quasi beata, con la ripresa del verso dell’Apocalisse: «Felici coloro che muoiono nel Signore».
Brahms scrive un Requiem che non vuole avere destinazione liturgica, assai distante dalle messe funebri tratte dal Missale Romanum cattolico. La composizione è stata concepita essenzialmente per le esecuzioni concertistiche, come denota la forma abbastanza libera del testo, una sorta di collage ricostruito dallo stesso Brahms dalla Bibbia in tedesco nella versione di Martin Lutero.
Un Requiem per i “vivi”, per trasmettere loro una visione rasserenante e rasserenata della morte.
Sono queste le atmosfere che la musica ricreerà tra le navate del Duomo aureo. Giacomo Sagripanti, direttore musicale della Tbilisi State Opera, è considerato una delle bacchette più interessanti della sua generazione nel panorama internazionale; nel 2016 ha vinto gli Opera Awards come miglior direttore dell’anno a Londra.
Il soprano sudafricano Pretty Yende è una delle maggiori stelle del belcanto, ricercata e applaudita in tutto il mondo, dal Metropolitan alla Scala, per le sue doti virtuosistiche ed espressive. Anche il basso-baritono Nicholas Brownlee vanta un repertorio ampio e performance acclamate nei maggiori teatri dei cinque Continenti.
“Un Requiem tedesco” è il primo dei nove concerti che si succederanno nella splendida cornice del Duomo di Monreale fino al 22 ottobre, con artisti del calibro di Ton Koopman, Sergej Krylov, Mario Brunello. Tra le formazioni orchestrali, oltre a quelle delle due fondazioni palermitane, spiccano Amsterdam Baroque Orchestra, Academy of Ancient Music di Cambridge, La Cetra Barockorchester & Vokalensemble Basel, Lithuanian Chamber Orchestra, I Solisti Filarmonici Italiani, Accademia dell’Annunciata.
I concerti avranno inizio alle ore 21. Ingresso libero fino ad esaurimento di posti.