“I sindaci sono pronti a fare la propria parte a condizione che si individui un percorso immediato per dare risposte chiare ai cittadini. Per questo motivo chiediamo un confronto col Governo per condividere una strategia alternativa che dia strumenti concreti ai primi cittadini per evitare che si ritrovino a mani nude in prima linea”.
Questo il commento di Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia che aggiungono: “Siamo seriamente preoccupati poiché la notizia dell’sms che annuncia lo stop al reddito di cittadinanza a partire da luglio per 169 mila famiglie italiane, sta già creando una situazione di apprensione che si sta riversando sui sindaci. Si tenga conto che il maggior numero dei percettori del reddito di cittadinanza si trova nel Meridione in particolare in Sicilia e questa decisione presa dal governo nazionale sta piombando sui comuni dell’Isola senza un’indicazione precisa su quale possano essere le misure alternative di sostegno”
“Fermo restando che va contrastato l’abuso dello strumento, – conclude Amenta – rimane il fatto che molti cittadini sono disorientati e l’idea che molte famiglie perderanno un importante sostegno economico porterà nell’immediato ad una richiesta di aiuto ai comuni. I sindaci non hanno alcuna intenzione di tirarsi indietro rispetto a questa sfida ma vi è bisogno di risposte urgenti anche per scongiurare tensioni sociali”.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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