E’ alquanto soddisfacente il bilancio sullo sciopero nazionale dei lavoratori di STMicroelectronics, sull’intesa contrattuale di secondo livello non ancora siglata, che si è tenuto anche a Catania da venerdì a domenica. Nel grande stabilimento della Zona industriale catanese, nel complessivo, sono stati numerosi i dipendenti ad incrociare le braccia nei tre turni di lavoro, alla stessa stregua di moltissimi colleghi che operano in altre parti d’Italia, per un’astensione che è stata definita elevata dalle sigle sindacali che hanno organizzato i tre giorni di protesta. “Il riscontro, nel dato globale a livello locale, è stato abbastanza positivo ed in perfetta linea con le nostre aspettative iniziali, considerata anche l’elevata partecipazione dei lavoratori alle diverse assemblee che hanno preceduto questo sciopero. Avremmo voluto evitarlo, ma l’esito dell’ultimo incontro tra azienda e delegazione trattante ci ha lasciato poco margine di scelta, in piena sinergia con il personale stesso, rispetto alla necessità di fare sentire forte la voce di chi lavora ed ha quindi diritto a ricevere in base a ciò che da – dice il segretario provinciale Angelo Mazzeo, anche a nome della Rappresentanza sindacale unitaria della Ugl Metalmeccanici di Catania. Continuiamo a ritenere esiguo il leggero incremento operato sulla proposta di premio di produzione, alla luce degli utili e dei fatturati elevati registrati dal colosso della microelettronica nell’esercizio dello scorso anno. Se l’azienda ha guadagnato tanto è anche perché tutto il personale si è particolarmente distinto, anche in un impianto come quello di Catania ormai da mesi saturo in termini di produzione, motivo per cui ogni lavoratore va adeguatamente premiato. A questo dobbiamo aggiungere l’impellenza della stabilizzazione dei precari storici, che andrebbero a dare un’enorme mano a tutto il contesto (a cui si sta per aggiungere la nuova fabbrica Sic), nonché la riduzione oraria e la flessibilità sull’orario di lavoro per i dipendenti più “anziani” dal punto di vista del servizio. Non sono richieste dell’altro mondo – sottolinea Mazzeo – poiché per noi rientrano semplicemente nell’alveo di quelle iniziative votate alla crescita dell’intero contesto aziendale, soprattutto in un frangente in cui STM è sempre più leader sul mercato della componentistica e gli investimenti, oltre che i finanziamenti istituzionali, si stanno attestando su numeri ragguardevoli. Auspichiamo quindi un’apertura da parte della società nell’accogliere le legittime richieste dei lavoratori, perché ridurre l’orario a chi ha già dato tanto nel tempo significa immettere nei vari organici forze fresche e perché erogare il giusto premio di risultato vuol dire anche motivare ulteriormente i dipendenti a fare ancor di più e meglio – conclude il segretario provinciale della Ugl Metalmeccanici.”