Stabilizzazione dei lavoratori Asu. Figuccia: “Un’urgenza di dignità e pari trattamento”

Negli ultimi anni, la stabilizzazione dei lavoratori precari è diventata una questione centrale nel dibattito politico siciliano. Recentemente, l’approvazione dell’emendamento alla legge di stabilità regionale per il triennio 2024-2026 ha finalmente permesso l’avvio del processo di stabilizzazione per circa 3.700 lavoratori ASU (Attività Socialmente Utili), con contratti a 24 ore settimanali. Questa misura segna un passo significativo verso il riconoscimento dei diritti e della dignità di questi lavoratori, paragonabili ai loro “cugini” ex PIP che, dopo venticinque anni, hanno visto avviarsi un processo di stabilizzazione nella società SAS”. – A dirlo e l’On. Vincenzo Figuccia Deputato Questore all’Ars -.

La Legge regionale n. 1 del 16 gennaio 2024, all’articolo 10, comma 3, prevede che gli enti pubblici possano assumere i lavoratori ASU impegnati in attività di pubblica utilità e attività socialmente utili, prevedendo anche la relativa copertura finanziaria.

Questa legge, integrata dalle disposizioni del Milleproroghe, – prosegue Figuccia – rappresenta una fondamentale conquista legislativa per migliaia di lavoratori che hanno dedicato decenni al servizio delle comunità locali senza adeguate tutele previdenziali e sicurezza economica”.

Inoltre, – continua il deputato – è cruciale riconoscere che il bacino dei lavoratori ASU comprende anche coloro che operano nel privato sociale. Questi lavoratori, spesso impegnati in cooperative sociali e altre realtà del terzo settore, svolgono un ruolo essenziale nel fornire servizi di grande valore alla comunità. Essi meritano pari dignità e devono essere considerati alla stessa stregua di quelli che prestano servizio negli enti pubblici.

Tuttavia, nonostante la norma sia stata approvata, il processo di attuazione è ancora lento e irregolare. Molti comuni, – aggiunge Figuccia – soprattutto quelli in stato di dissesto finanziario o riequilibrio, non hanno ancora avviato le procedure necessarie per stabilizzare questi lavoratori. Le ragioni sono molteplici: problemi finanziari, inefficienze burocratiche, vincoli normativi, opposizione politica e una generale mancanza di informazione tra gli enti locali”.

“La stabilizzazione dei lavoratori ASU non è solo una questione di equità e giustizia sociale, ma anche una necessità per il funzionamento efficiente delle amministrazioni locali. Questi lavoratori svolgono mansioni cruciali che garantiscono la continuità e l’efficacia dei servizi pubblici essenziali. È imperativo che tutti i comuni siciliani, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria, si impegnino ad attivare immediatamente le procedure di stabilizzazione previste dalla legge.

Il percorso verso la stabilizzazione a 24 ore, reso possibile dalla normativa vigente, deve essere accelerato senza indugi. Le amministrazioni locali – sottolinea il deputato dell’Ars – devono superare gli ostacoli burocratici e finanziari e collaborare attivamente con la Regione Siciliana per garantire che tutti i lavoratori ASU ricevano il trattamento che meritano.

La stabilizzazione dei lavoratori ASU rappresenta un imperativo morale e operativo. Questi lavoratori meritano pari dignità rispetto ai loro colleghi ex PIP, e l’attuazione tempestiva delle normative esistenti è fondamentale per garantire giustizia e stabilità economica a migliaia di famiglie siciliane. È ora che i comuni si muovano senza ulteriori ritardi, – conclude Figuccia – riconoscendo il valore e l’importanza di questi lavoratori per il tessuto sociale e amministrativo della Sicilia.


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