I Socialdemocratici di SD esprimono il loro orrore davanti alla strage della Domenica delle Palme consumatasi a Sumy, in Ucraina, in seguito al bombardamento con missili e bombe a grappolo effettuato dal regime criminale e terrorista russo. Secondo i vertici del Sole nascente, «la Russia di Putin si conferma uno stato canaglia, le cui azioni denotano ancora una volta la barbarie e la malvagità del dittatore e dei suoi scagnozzi. I numerosi morti causati dall’ennesima atrocità della dittatura moscovita rivelano che l’aggressore non ha alcuna intenzione di fermare le ostilità, ma anzi seguita a prendere di mira e massacrare civili inermi: ci auguriamo che i criminali di guerra russi abbiano in futuro la loro Norimberga».


Il segretario regionale di SD della Sicilia, Antonio Matasso, ricorda a proposito una vicenda legata alla storia recente dell’isola: «quarantatré anni fa, nell’aprile del 1982, i cosiddetti pacifisti radunati a Comiso, in una manifestazione pagata con fondi illegali giunti dall’allora Unione Sovietica, marciarono perché, secondo costoro, alla decisione di Mosca di installare missili nucleari puntati contro l’Europa occidentale, con cui si cercava di modificare gli equilibri a vantaggio delle dittature comuniste, non si sarebbe dovuto rispondere in termini di dissuasione e deterrenza. 


Per il sedicente movimento pacifista di allora, come per quello di oggi, il regime russo ha pienamente il diritto di riarmarsi, cosa che fa da decenni e contro la quale non si sono notate proteste. In questa realtà alternativa, è l’Europa a essere descritta come guerrafondaia, perché vuole proteggersi da un vicino che continua a dimostrarsi un nemico aggressivo, in continuità col passato. Ricordo le parole del socialista François Mitterrand, quando diceva che i pacifisti sono a Ovest, ma i missili sono a Est. Non registriamo nemmeno oggi mobilitazioni o cori di sdegno per quanto accade da oltre tre anni ai civili ucraini, macellati dalla tirannia nazisovietica di Putin. 

Anzi – prosegue Matasso – l’ambasciatore russo in Italia, Aleksej Paramonov, viene invitato dal Movimento 5 Stelle di Conte per un’audizione al Senato, giusto per offrire una passerella al rappresentante di una dittatura mafiosa e fascista. Come eredi dell’europeismo di Turati, Matteotti e Saragat, noi Socialdemocratici – conclude l’esponente del Sole nascente – siamo convinti che l’opportuna domanda di Elly Schlein a Giorgia Meloni, relativa allo stare con l’Europa o contro di essa, andrebbe rivolta anche a Giuseppe Conte e ai manifestanti della piazza del disonore della settimana scorsa, piena di bandiere russe. I quali, peraltro, sembrano non avere nulla da dire nemmeno sul massacro di Sumy».

Luogo: PALERMO, PALERMO, SICILIA

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