Siracusa, Mangiafico (Civico 4 – FdI): “Denunce e irregolarità sul cantiere Arenella, cementificazione contestata e pericoli per i bagnanti”

Quello sul lido Arenella non può essere definito abbattimento del blocco in cemento armato, ma una maldestra operazione di “consolidamento” per la risibile cifra di 110.638,30 euro; il tutto con una serie di irregolarità nella cartellonistica di cantiere tra cui la fine dei lavori.

La denuncia è a firma di Michele Mangiafico, leader del movimento Civico 4 e componente di Fratelli d’Italia, insieme con Giorgio Nanì La Terra che da tempo denuncia irregolarità su quella porzione di territorio.

“Restiamo contrari a questa operazione di cementificazione dell’arenile voluta dalle Amministrazioni comunali guidate da Francesco Italia e dal suo vice Edy Bandiera, ma sentiamo anche la necessità di denunciare nel merito quello che sta accadendo con il cantiere in corso”, dicono i due durante una diretta social sul profilo Facebook di Mangiafico.

I due chiedono l’intervento delle forze dell’ordine per sanzionare la ditta appaltatrice qualora sia accertata la veridicità delle situazioni riscontrate.

Inoltre, Mangiafico e Nanì La Terra ritengono che non sia stato corretto procedere con la “somma urgenza” e con le caratteristiche che accompagnano questa procedura, perché da almeno 7 anni è nota questa grave situazione. “Applicare le restrizioni dal punto di vista della pubblicità degli atti che caratterizzano la “somma urgenza” non è un’operazione di buona amministrazione”, tuona Mangiafico.

Altra criticità evidenziata dai due sarebbe che il “cantiere non ci risulta adeguatamente interdetto alla cittadinanza e ai bagnanti, e ciò desta molte perplessità a causa proprio della pericolosità accertata del cantiere stesso, considerato il rischio crollo”, spiegano.

“L’utilizzo del concetto di “consolidamento” è fuorviante – aggiunge Mangiafico – perché l’Amministrazione non sta affatto consolidando il costone roccioso dell’Arenella”.

“Secondo le mie informazioni da fonti attendibili, – dice Giorgio Nanì La Terra – tutto il manufatto in cemento armato che interessa l’ex Lido Polizia è abusivo. La cosa che salta subito agli occhi è che si tratta di una costruzione sul Demanio Marittimo, ovvero sulla spiaggia. Quindi stiamo parlando di cemento abusivo sulla spiaggia. Una recente sentenza della Cassazione definisce la battigia come la zona dove si infrange l’onda, a prescindere se si tratta di sabbia o scoglio. Quindi, cosa più grave, qui si tratta di battigia che, come sappiamo, per legge deve rimanere sgombra anche nei 5 metri successivi, per fini di sicurezza e interventi in caso di necessità. Detto questo, è così palese e lampante non solo l’illecito ma addirittura la cristallizzazione degli illeciti, che in termini giuridici significa fallimento giudiziario e quindi sociale ed amministrativo. Inoltre, mentre è stata abbattuta solo una porzione del pericolo presente in loco, altri due muraglioni di diverse decine di tonnellate di cemento sono a rischio crollo e presentano crepe di 15 cm di larghezza. Anch’essi sono soggetti a ordinanza d’interdizione: quindi, se questi non saranno abbattuti, per legge, non potrà essere ripristinata la fruizione e il godimento del litorale”.

Il movimento, in conclusione, ritiene che vada accertata la correttezza della modalità di conferimento in discarica del materiale di cantiere, “in quanto è evidente che buona parte del materiale sia finito in mare e che sia in questi giorni alterata la caratteristica trasparenza delle acque dell’Arenella. Per questo, – conclude Mangiafico – chiediamo che siano resi pubblici i controlli effettuati sulle acque e, se non ancora effettuati, che siano effettuati con urgenza.”

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