Il funzionamento e le tecnologie delle centrali idroelettriche Alcantara 1 e 2, costruite e gestite da Siciliacque, sono state al centro di tre visite ravvicinate degli studenti delle facoltà di Ingegneria delle Università di Palermo, Catania e Messina.
Guidati dai tecnici di Siciliacque – Emilio Argento, Federico Mirco Bulletti e Antonio Martello – gli studenti hanno fatto il giro degli impianti, oggi governati attraverso sistemi di supervisione e controllo di ultima generazione.
Le due centrali idroelettriche sfruttano il salto dell’acqua per produrre energia elettrica cento per cento rinnovabile: oltre 9,5 milioni di Kwh all’anno. “Si tratta di salti idraulici – spiegano i tecnici di Siciliacque – che prima venivano dissipati mediante vasche e valvole, mentre adesso vengono utilizzati per produrre energia elettrica, immessa nella rete di media tensione di e-Distribuzione e remunerata con una tariffa incentivante che consente a Siciliacque di ridurre il costo dei consumi elettrici”.
Le acque dell’Alcantara alimentano l’omonimo acquedotto, che ha una lunghezza di 65 chilometri e garantisce una portata media veicolata di 600 litri al secondo. La centrale idroelettrica Alcantara 1, che si trova a Taormina, ha una potenza massima di 1,1 Megawatt. L’acqua turbinata dalla centrale confluisce in una vasca sottostante e portata – tramite condotta – in 61 serbatoi (punti di consegna), dai quali attingono i Comuni della fascia Jonica messinese. La centrale Alcantara 2 (a Letojanni), invece, turbina l’acqua in eccesso dell’acquedotto Alcantara che non viene consegnata alle utenze, grazie a una potenza massima di 600 Kilowatt.
“L’ottimizzazione energetica del sistema idropotabile sovrambito gestito da Siciliacque si basa su altre tre centrali idroelettriche: Fanaco 1 (Cammarata), Blufi 1 (Gela) e San Giovannello (Erice). L’acqua porta con sé un’enorme energia, circa 15 milioni di Kwh all’anno, che si caratterizza per essere pulita e sostenibile. Ovvero l’equivalente del consumo di 5.600 famiglie in un anno. L’idroelettrico è di gran lunga il più produttivo tra i comparti rinnovabili presenti in Siciliacque, che conta anche su due parchi fotovoltaici presso i potabilizzatori di Troina e Sambuca”, concludono i tecnici di Siciliacque.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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