“Le riserve idriche siciliane stanno per esaurirsi in una crisi annunciata e tramutatasi in emergenza a causa del colpevole immobilismo del governo Schifani e di chi per lui gestisce questa crisi. Inaccettabili sono inoltre gli attacchi che l’onorevole Pellegrino ha rivolto all’onorevole Venezia e che sottolinea il modus operandi di questo governo. Una situazione tragicomica che evidenzia quanto la maggioranza viva al di fuori dei problemi della nostra regione. Sentire dire ancora oggi che l’emergenza è dovuta alla carenza di piogge è qualcosa di spiazzante e imbarazzante. I rubinetti resteranno a secco perché sono mancate, e continuano a mancare, soluzioni strutturate e strutturali sul sistema idrico regionale e su dighe non collaudate, o inutilizzabili per la mancanza di manutenzione. Una gestione politico-amministrativa fallimentare quella del governo regionale che a Palermo, da oggi, colpirà 250000 utenti con il nuovo piano di razionamento idrico di Amap, e che sta creando una situazione di forti tensioni tra i sindaci delle province più in difficoltà, su tutte Enna e Caltanissetta per l’approvvigionamento dalla diga Ancipa”. Questo il commento rilasciato dal vice-presidente del gruppo parlamentare siciliano PD, Mario Giambona, sull’emergenza siccità in Sicilia.
“Purtroppo, le riserve idriche hanno subito una riduzione che tocca punte del 70% – spiega Giambona -. Un problema sociale che inevitabilmente determinerà anche un’incidenza negativa su attività commerciali, ricettive, artigiane e industriali, ma di cui la maggioranza di centro destra si è accorta solo lo scorso 7 di agosto – ricorda il deputato siciliano -, quando in modo imbarazzante presentò una mozione per portare avanti azioni pensate al contrasto della siccità, mentre in diverse province, fra tutte Agrigento, Caltanissetta ed Enna, l’emergenza idrica era al suo culmine ormai da mesi”.
Giambona continua spiegando che “la Sicilia vive una condizione di disagio preannunciata e mai affrontata dal governo Schifani, e precedentemente da Musumeci” e sottolinea “l’errata programmazione degli interventi previsti per contrastare questa circostanza dal PNRR, con soli 900 milioni di euro stanziati, e dall’FSC, che prevede solo 130 milioni di euro. Una situazione ancor più disarmante se a questi si aggiungono gli 1,4 miliardi di euro che ci siamo fatti scippare per un ponte sullo stretto di Messina che non vedrà mai la luce”. Infine, Giambona descrive le soluzioni pensate e presentate per fronteggiare l’emergenza idrica palermitana e regionale. “In assemblea regionale siciliana e nella finanziaria abbiamo proposto di predisporre maggiori risorse per l’approvvigionamento idrico. Una azione che permetterebbe di sostenere le imprese che dovranno necessariamente ricorrere a soluzioni alternative molto costose, come le autobotti, per l’approvvigionamento idrico. Spero che il nostro lavoro non venga schermato da azioni politiche avverse che lederebbero ai diritti dei siciliani”.
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