Data di apertura: 23 novembre 2024 ore 18:00
Luogo: Spazio Perriera | Cantieri Culturali alla Zisa
via Paolo Gili, 4 / Palermo


Curatrice: Rossella Puccio
Organizzazione: Curva Minore
Allestimento: Germana Sfameli



Segni Sonori” dell’artista Luigi Esposito è l’esclusiva mostra-evento che celebra l’intreccio tra arte visiva e musica, a cui è affidata l’apertura dell’edizione 2024 del “Solo per Lelio”, rassegna musicale di linguaggi diversi dedicata a Lelio Giannetto, organizzata da Curva Minore all’interno dello Spazio Perriera (Cantieri Culturali alla Zisa, via Paolo Gili 4 Palermo).

Il 23 novembre alle ore 18:00 la kermesse di Curva Minore prende il via con un appuntamento che incarna perfettamente la visione creativa e sperimentale di Giannetto e la sua sensibilità per la multidisciplinarietà, attraverso la produzione poliedrica di Luigi Esposito, compositore campano, artista visivo, performer, scrittore e critico musicale, che nelle sue opere non si limita a rappresentare il momento musicale, ma lo trasforma in un’entità visiva autonoma.
La mostra “Segni Sonori”, allo Spazio Perriera dei Cantieri Culturali alla Zisa, presenta un corpus di dodici opere pensate per voci o strumenti musicali, che invitano lo spettatore a vivere una sinestesia di forme e sonorità. Veri e propri “frammenti sonori” che intrecciando linguaggi espressivi differenti, in una sintesi che invita a “vedere” il suono e a “ascoltare” l’immagine. Le opere di Luigi Esposito esposte per la prima volte a Palermo in una personale curata da Rossella Puccio, con l’allestimento di Germana Sfameli, offrono al pubblico l’occasione per esplorare il legame tra immagine e suono attraverso opere di pittografia musicale: una particolare forma artistica sviluppatasi in Europa e negli Stati Uniti nella seconda metà del Novecento grazie a figure come Sylvano Bussotti, John Cage, Karlheinz Stockhausen, Cornelius Cardew. Luigi Esposito è uno degli ultimi eredi di questa affascinante arte, nelle sue opere rintracciamo tutte le matrici di questa scrittura sperimentale che si veste di segni grafici, pittogrammi, colori, immagini e simboli, integrando anche notazioni con codici musicali.
Anticipa l’apertura della mostra, alle ore 18:00, la presentazione del libro di Luigi Esposito, “Pittografia musicale”, volume che esplora l’intersezione tra arti visive e musica, in un’anteprima assoluta che vedrà l’autore dialogare con Salvatore Tedesco e Calogero Barba, moderati dalla giornalista Rossella Puccio. Un momento di approfondimento per scoprire il percorso artistico e concettuale che anima le opere di Esposito e il suo linguaggio pittografico: una sinergia tra segno e suono, tra immagine e composizione musicale.

A seguire, la mostra “Segni Sonori” sarà visitabile dal pubblico. Un viaggio attraverso la scrittura sonora, liberata dalla parola e concepita come un linguaggio visivo e musicale. “Partiture visive” in cui ogni tratto, colore e forma acquisisce un valore musicale. Grazie all’uso sapiente di materiali come smalto, china e collage, queste creazioni sfidano la percezione, diventando opere in cui la pittura stessa si trasforma in un’esperienza sonora.
La serata culminerà, alle ore 19:30, con l’esecuzione de “Il Quaderno di Hélène”, opera da camera composta da Esposito eseguita dalla pianista e performer francese Hélène Pereira. Concerto-performance che amalgama suoni registrati, suoni elettronici, pittografie, video e azioni sceniche, creando un’opera totale che trasporta il pubblico in un universo dove musica e arte visiva si fondono. Il piano, la voce, e le suggestioni visive si rincorrono in uno spettacolo emozionante, che evoca atmosfere dense e intimità profonde, incarnando il desiderio dell’artista di trasformare ogni segno in un “suono visibile”.
“Solo per Lelio” apre il 23 novembre alle ore 18:00 con un omaggio alla potenza evocativa dell’arte che unisce, capace di dissolvere i confini tra le discipline e di trasportare lo spettatore in un viaggio oltre i sensi. Attraverso questa mostra-evento-concerto, Luigi Esposito e Curva Minore creano una fusione di linguaggi e un invito alla meraviglia, offrendo un’occasione rara per esplorare nuovi confini dell’arte.

_______________________ BIO | LUIGI ESPOSITO__

Compositore, artista visivo, pianista/performer, scrittore, regista.  Primo Premio all’International Prize for Non-Conventional Score Music Writing di Lucca; Best Music Award al Madrid International Film Festival; Premio Internazionale Domenico Cimarosa.  La sua produzione spazia da lavori per la scena, composizioni per grandi organici, pezzi di musica da camera, monografie strumentali, musica elettronica, libretti d’opera, video art, film, alla creazione di partiture pittografiche in diverse tipologie che sono frutto di una nuova codifica del pensiero musicale. Allievo, collaboratore e biografo di Sylvano Bussotti, ha tenuto mostre, conferenze, seminari e masterclass in Italia e in Europa. Sue opere sono esposte, eseguite e messe in scena in Festival nazionali ed internazionali. Ha pubblicato per il Teatro dell’Opera di Roma e per le case editrici Stradivarius, Col-Legno, Loescher/Emmebi edizioni, Spirali, 103 edizioni musicali, Transeuropa, Bèrben, PulcinoElefante, Santabarbara, Pagano, Orlando, Lavieri, Pironti, Bietti, Mudima, ArgentoDorato, Terreblu. Recentemente, con la casa editrice Maria Margherita Bulgarini di Firenze ha pubblicato il libro “Pittografia musicale. Il codice segreto d’un segno fatto suono.” Negli Stati Uniti, con la sua regia, scenografia e musica è stato realizzato I sentieri di Orghè, un film d’arte ispirato alla sua opera pianistico/pittografica Orghè, trentadue sentieri dell’animo, dove nel ruolo di attori sono stati coinvolti artisti, musicisti, scrittori, poeti, compositori, registi e performer di fama internazionale. Nel 2023 alla Biblioteca Nazionale di Napoli è stata inaugurata una sua mostra personale dal titolo “Pittografia musicale”. http://www.luigiesposito.net

____________________________SOLO PER LELIO__
La manifestazione “Solo per Lelio”, nata dopo la scomparsa del contrabbassista e fondatore di Curva Minore, celebra il suo talento nel creare legami tra artisti di diversi linguaggi musicali. Fortemente voluta dalla moglie Valeria Cuffaro e dai figli, e organizzata da Curva Minore, è un omaggio artistico e musicale che riunisce ogni anno artisti locali e internazionali per onorare la passione e l’originalità di Lelio Giannetto. Anche quest’anno la kermesse propone un ricco programma di concerti e performance, che spazia dall’improvvisazione radicale alla musica contemporanea e al jazz, arricchito da eventi di danza, arte e presentazioni di libri. Gli appuntamenti si terranno dal 23 novembre al 19 dicembre alla Sala Perriera, presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo (via Paolo Gili 4).
INFO E PRENOTAZIONI | +39.3293152030 – +39.3291051417
curvaminore@gmail.com – Programma completo sulla pagina www.curvaminore.org


________________SEGNI SONORI DI LUIGI ESPOSITO____
VEDERE SUONI, ASCOLTARE IMMAGINI___________Testo critico a cura di Rossella Puccio_____

In “Segni Sonori”, Luigi Esposito esplora il confine fluido tra la musica e l’arte visiva, come forme interdipendenti di espressione che invitano a “vedere” il suono e a “ascoltare” l’immagine. Nelle sue pittografie musicali, la superficie pittorica è partitura vibrante di segni che suggeriscono suoni. Il segno è difatti concepito come un veicolo di energia sonora. Ogni opera diviene, così, un’esperienza sinestetica che stimola l’immaginazione e sfida i confini stessi dell’arte. Luigi Esposito si colloca tra gli ultimi eredi di una scrittura sperimentale che ha radici nel secondo Novecento in Europa e negli Stati Uniti, in cui segni grafici, colori e pittura si fondono ai segni musicali per esplorare nuovi orizzonti visivi e concettuali, e rendere visibili le qualità dinamiche della musica, come ritmo, armonia e intensità. Esposito non solo cattura il momento musicale, ma trasforma il concetto di partitura in una rappresentazione artistica autonoma. L’opera si veste di segni grafici, pittogrammi, immagini che integrano anche notazioni con codici musicali.

In mostra allo spazio Perriera dei Cantieri Culturali alla Zisa un corpus di dodici opere che potremmo definire “per strumenti musicali”, partiture visive eseguibili in concerto, che danno una dimensione materica all’evanescenza della musica. Il segno diventa un’estensione della nota musicale e lo spazio pittorico si apre a interpretazioni libere, incitando l’osservatore-ascoltatore a scoprire risonanze nascoste, come avviene nelle sfumature di un brano musicale. Ogni opera è di fatto una fusione di “frammenti sonori”, pittogrammi, da decifrare, che possono essere visti e ascoltati. Godibili anche nell’esecuzione musicale a cui sono destinate.

Questi calligrammi visivi sono stati elaborati nel corso di una lunga e trasversale carriera, in cui l’artista ha potuto indagare e sperimentare una varietà di materiali e tecniche miste, come la china, il collage, lo smalto su carta, e che talvolta impiegano elementi grafici digital. Forme e colori catturano le qualità astratte del suono e delle sue dinamiche, un approccio materico che consente a Esposito di rappresentare la complessità della musica attraverso texture. Composti come lo smalto permettono di rendere visibili le caratteristiche eteree della musica, come lucentezza e risonanza.

In oltre 30 anni di carriera ha costruito, segno dopo segno, una grammatica tutta sua, ispirata alla tradizione delle Avanguardie visive e sonore del Novecento e alle sperimentazioni del movimento Fluxus impegnate a esplorare l’interazione tra suono e immagine. Attraverso una lente del tutto personale, nelle sue opere intreccia questa ricca rete di influenze storiche e contemporanee, da Sylvano Bussotti di cui è stato allievo, collaboratore e biografo, a Daniele Lombardi, ma anche Earle Brown, Karlheinz Stockhausen, John Cage, Cornelius Cardew, Robert Moran, Francesco Pennisi, Roman Haubenstock-Ramati, Boguslaw Schäffer. Come nelle partiture aperte di Brown e nella libertà performativa di Bussotti, le sue opere lasciano all’osservatore la possibilità di interpretare, sentire e persino “ascoltare” il movimento visivo.

L’uso del collage e delle tecniche miste restituiscono la complessità della musica contemporanea, spesso caratterizzata da dissonanze e stratificazioni sonore. La struttura compositiva delle opere rimanda a quella musicale. In “Frammento A-B-A” (2004), l’artista si ispira direttamente alla struttura ternaria A-B-A, comune in musica, riportandola visivamente con simmetrie e ripetizioni. In questo binomio ritorno-continuità, il testo visivo assume la forma di un ciclo che trascende la parola. Rintracciamo le influenze di Earle Brown nella struttura libera, ma simmetrica; le costruzioni di Cardew nell’incoraggiare a una lettura dei segni visivi, non lineare e aperta. Il collage introduce anche l’elemento di casualità e sovrapposizione, caratteristiche della scrittura asemica e della poesia visiva. Come in “Vorhang” (da “Frammenti per Kandinskij”, per orchestra – 1996/2019) l’opera rappresenta l’apertura verso un mondo scenico e performativo di libera interpretazione, attraverso le sovrapposizioni e le trasparenze del collage, impostazione tecnica che ci riporta a Bussotti. Le forme e le linee all’interno di ogni pittografia sembrano orchestrate per rispecchiare il fluire di un brano musicale, con pause, crescendo, e transizioni ritmiche che conferiscono alle opere un movimento visivo quasi sinfonico.

Emotivamente, le pittografie di Esposito oscillano tra inquietudine e armonia. L’opera “Sensuali amplessi”, per esempio, con la sua combinazione di Ondes Martenot e voce, è espressione di un erotismo sottile, carico di tensioni e scivolamenti sonori e visivi. L’artista sfrutta la grafica digitale per creare un’opera che va oltre la dimensione visiva, esplorando territori intimi e sensoriali. Allo stesso modo, in “Public Space” (2021) viene messo in scena un senso di maestosità e forza; mentre in “Kyklon: exemplum virtutis” (2007) e “Gran Tumulto” (2021), la tecnica del collage e l’uso dei colori intensi richiamano l’intensità e la densità sonora. Un ideale eroico rappresentato attraverso il violino, strumento spesso associato al virtuosismo.

Le tecniche utilizzate dall’artista napoletano – la china, il collage, lo smalto e la grafica digitale – donano a ciascuna opera una propria identità materica e un dinamismo unico. I segni rapidi e ritmici rimandano al flusso musicale, mentre in “VeniceFenix” (2000) l’uso delle linee fluttuanti richiamano il movimento delle onde lagunari, omaggio alla musicalità dello spazio veneziano. Esposito ricorre a una scrittura asemica, una grafia astratta e simbolica, che abbandona il significato verbale per incarnare ritmo e intensità, come in “Folata di spazi mutevoli”, opera del “Trittico delle dinamiche” (2019) dove la linea sembra danzare sul foglio, sfuggendo a ogni lettura univoca.

Alcuni titoli – come “Canta l’onde del siculo stretto”, con il Caronte al centro della pagina che raccoglie silenzi e suoni tra le acque infernali – evocano immagini di caos e di complessità esistenziale. L’uso di figure mitologiche è espressione del ruolo simbolico della musica e delle arti come portali verso dimensioni interiori e narrative. Queste pittografie superano la mera percezione sonora, puntando a una sintesi simbolica tra l’interiorità dell’artista e il paesaggio immaginativo.

In “Anfiteatro”, le figure femminili disposte in cerchio come in un coro teatrale, un’eco della sperimentazione scenica tipica del teatro strumentale. Mentre, “Labirinto di Dedalo” rappresenta l’intrico di percorsi performativi inseriti in una ipotetica pianta della città di Madrid.

“Segni Sonori” è un prezioso attraversamento nell’universo artistico di Luigi Esposito, nel suo linguaggio pittografico che si costruisce attraverso una carriera trasversale e piena. È un invito alla meraviglia: l’arte si svela, sfonda la dimensione del visivo e sfida il silenzio. Qui il segno non è solo un simbolo grafico, ma un vero e proprio strumento d’azione che chiede di essere interpretato e vissuto, trasportando lo spettatore in un viaggio che fonde visibile e udibile, lasciando che la musica e la pittura si intreccino in un’unica, inafferrabile, entità sonora.




Luogo: Sala Perriera | Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo, Cantieri Culturali alla Zisa, Via Paolo Gili, 4, PALERMO, PALERMO, SICILIA

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