Tra i visitatori più illustri del Santuario dedicato alla santa, Goethe e L. Ron Hubbard
Nell’anno Giubilare Rosaliano (1624 – 2024), avviato lo scorso 10 luglio, in concomitanza con la ricorrenza del quarto centenario del ritrovamento delle spoglie mortali di Rosalia Sinibaldi, è possibile riconoscere nella Santuzza una forza, un’attrattività che va oltre la mera religiosità o la devozione dei fedeli, trascende popoli e territori, la sua eco si è diffusa in Europa e persino nelle genti d’oltreoceano, raggiungendo intellettuali, filosofi e scrittori. Il suo potere taumaturgico, rivela mons. Lorefice nel Messaggio alla Chiesa di Palermo per la Santa Patrona (NdR 26 novembre 2023), guarisce la “pandemia devastante della sclerocardia, l’indurimento dei cuori”.
Il monte San Pellegrino, con il santuario dedicato a santa Rosalia, è stato per molto tempo uno dei più significativi biglietti da visita per il turista internazionale in visita sull’isola, insieme a molte altre meraviglie della città di Palermo e di Monreale. Meta ambita per intellettuali, scrittori, e grandi personaggi che hanno fatto la storia. Tra questi, uno dei visitatori più celebri è stato il poeta romantico tedesco Johann Wolfgang Goethe, che visitò il santuario nel 1787. Due secoli più tardi, un altro visitatore famoso, il filosofo e scrittore bestseller statunitense L. Ron Hubbard (1911-1986), nella primavera del 1968, dopo esser passato da Castellammare del Golfo e prima ancora da San Vito Lo Capo. Inoltre, vari sovrani borbonici e sabaudi nel corso dei secoli hanno mostrato la loro devozione alla santa, come ricordato dalle lapidi presenti nel vestibolo del santuario.
“La devozione popolare verso santa Rosalia non è solo un atto di fede – afferma il dott. Renato Ongania, direttore dell’ufficio relazioni pubbliche personali di L. Ron Hubbard – ma anche un richiamo alla nostra responsabilità di costruire un mondo migliore. Personalmente ho visitato il Santuario più volte, a partire dal 2017 quando vi era don Gaetano Ceravolo, poi ho conosciuto don Marco Grossholz, nuovo reggente. Recentemente gli è succeduto don Natale Fiorentino che mi ha fatto avere una bellissima sorpresa: una riproduzione fotografica dell’immagine sacra di Santa Rosalia con il ricordo della visita al Santuario di L. Ron Hubbard (1911-1986). In un’epoca in cui le divisioni sembrano prevalere, i segni lasciati da santa Rosalia ci invitano a superare le barriere che ci separano e a lavorare insieme per il bene comune. La sua vita, dedicata alla preghiera e al servizio, ci ricorda che l’integrità morale è la base su cui costruire una società giusta e solidale”.
“Come pellegrini di speranza, indipendentemente dalla fede di ognuno – continua Ongania – siamo chiamati a seguire l’esempio di santa Rosalia, a camminare con coraggio e determinazione, e a diffondere l’amore che è capace di trasformare il mondo. La sua eco risuona ancora oggi, attraversando confini e culture. Gli amici, anche non credenti, che tornano dalla visita al Santuario, ne subiscono la fascinazione. La speranza è che i pellegrinaggi (religiosi o laici) continuino a ispirare e a vivere la vita con autenticità e integrità. In questo anno giubilare, postuliamo non solo la santità di Rosalia, ma anche il potere della fede, di tutte le fedi, di unire le persone. Che il suo esempio ci guidi nel nostro cammino, aiutandoci a mantenere la nostra integrità personale e a lavorare insieme per un futuro di pace e fraternità”.
Il Messaggio alla diocesi dell’arcivescovo concludeva con questa invocazione: “Rosalia pellegrina di speranza, donna coraggiosa, fortemente innamorata di Cristo, continui a camminare in mezzo a noi, per infondere (in noi) e diffondere (attraverso noi) quell’amore che è capace di trasformare il mondo in Casa comune fraterna”.
Luogo: PALERMO, PALERMO, SICILIA
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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