Situazione pesante nell’entroterra della Sicilia. I recenti dati Agenas decretano che l’Asp di Enna è tra le aziende sanitarie territoriali con maggiori criticità. Carmela Petralia: “Crisi sanitaria, idrica e occupazionale mettono a rischio intere comunità. Non più rimandabile un piano strutturale”.

“I dati Agenas sono impietosi. L’Asp di Enna non brilla per risultati, è tra le aziende italiane meno performanti”. Lo rimarcano la Cisl Agrigento Caltanissetta Enna unitamente alle federazioni della Funzione Pubblica e della Cisl Medici del territorio ennese. Rincara la dose la segretaria generale Cisl Ag Cl EN, Carmela Petralia: “le lunghe liste d’attesa sono un serio problema che ad ogni occasione denunciato assieme alla Federazione dei Pensionati. Per assicurare un servizio importante ai cittadini abbiamo attivato sportelli territoriali che ci rilasciano una situazione seriamente preoccupante”.

“A quella sanitaria fa eco quella idrica – prosegue Petralia – che sta generando una forte tensione nei territori e rischia di diventare incontrollabile. Le comunità vivono in perenne emergenza dovendo fronteggiare gravi carenze infrastrutturali, la progressiva desertificazione economica e produttiva con svuotamento dei centri abitati, E’ ripresa l’emigrazione e non s’arresta quella giovanile. E’ necessario prendere atto delle difficoltà di questo momento per invertire il trend e assicurare un futuro a chi la Sicilia non vuole abbandonarla. Servono interventi strutturali e coordinati. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo di idee che renderemo pubbliche sollecitando incontri a livello istituzionale, politico, imprenditoriale”.

  Fra tante ombre “Accogliamo con favore – dice il segretario generale Fp Cisl Ag Cl En, Salvatore Parello – gli interventi che si stanno facendo all’Asp di Enna tesi a razionalizzare il servizio sanitario territoriale con l’obiettivo di garantire il raggiungimento dei LEA. In tal senso, la recente proposta di modifica della rete ospedaliera, è utile per eliminare i reparti doppioni, ridurre i tempi di attesa, potenziare la medicina territoriale. Rispondono a questo schema le recenti delibere che avviano la necessaria ricognizione per la stabilizzazione di tutto il personale a tempo determinato della dirigenza medica e non medica nonché del comparto nei diversi profili. Azione fondamentale per dare stabilità non solo alla vita di questi lavoratori ma anche alla programmazione”.

Per Carmela Petralia “L’impegno annunciato dal Presidente della Regione Renato Schifani, teso a ridurre le lunghe liste di attesa e la recente approvazione in Commissione Bilancio all’Ars della norma che prevede incentivi economici per i medici che scelgono di lavorare nelle aree interne, sono segnali certamente positivi. E’ tuttavia è evidente che serva un piano strutturale e di lungo respiro per affrontare le criticità in modo sistematico. Si rende necessaria – conclude la dirigente cislina – ottimizzare la distribuzione delle risorse e dei professionisti sul territorio e rafforzare la medicina di prossimità. Non possiamo più permettere che i cittadini dell’entroterra siciliano continuino a subire un trattamento sanitario penalizzante. La salute è un diritto imprescindibile e la Cisl è pronta a fare la sua parte affinché si avvii un cambiamento reale”.

Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.