Quando sua madre, colpita da un’amnesia che le ha cancellato gli ultimi venticinque anni e le impedisce di creare nuovi ricordi, si convince di vivere in un gioco fatto di prove e punteggi, Massimo Cappanera si ritrova proiettato in un mondo surreale. Una vita apparentemente serena, con famiglia e routine consolidate, viene travolta dall’imprevisto.

Nasce così “Come badare a una badante (e altre storie su mia madre)”, un libro che mescola umorismo, tenerezza e spunti di riflessione. Il caregiving diventa un’avventura epica, tra sfide quotidiane e momenti esilaranti, il tutto nella cornice di una casa affollata da moglie, figli e… un solo bagno.

Un cast di personaggi memorabili

Il racconto è popolato da figure che sembrano uscite da una commedia degli equivoci: badanti con abitudini ai limiti del bizzarro, improbabili professionisti sanitari, burocrati capaci di complicare perfino l’ovvio, e una madre indimenticabile che, con la sua fragilità, è il cuore pulsante della storia. Ognuno di loro contribuisce a costruire un quadro tragicomico che, se non fosse vero, sembrerebbe un romanzo di fantasia. Tra fissazioni per bevande gassate calde, ananas, piscine e parrucche, ogni giorno si trasforma in una sfida inaspettata che a tratti fa ridere, a tratti commuove.

Una storia che fa ridere e riflettere

Massimo Cappanera, parlermitano, già autore di “Come truffare un truffatore” e “Volevo solo trovare lavoro (agli altri): vita, morte e miracoli di un navigator”, non si limita a descrivere le sue disavventure. Con uno stile diretto e spiritoso, esplora i lati più dolci, amari e sorprendentemente ironici della cura familiare, o caregiving, come viene chiamato dalle istituzioni, che però raramente si attivano per supportarlo.

Questo libro è come una chiacchierata con un amico: divertente, sincera e disarmante.

Ti fa ridere, certo, ma anche riflettere su realtà che spesso restano nell’ombra, lasciandoti con una domanda in testa: “Saremmo davvero pronti, se un giorno toccasse a noi?”.

Una luce nel buio del caregiving

“La scrittura di questo libro non è stata solo una forma di autoterapia catartica, una laurea in psicologia a qualcosa sarà pur servita, ma un gesto di conforto per chi c’è passato o ci sta passando, per fargli capire che non è solo. All’inizio pensavo di esserlo anch’io, poi ho trovato supporto da parte di chi era più avanti di me in questo percorso, e da lì ho cominciato a vedere la luce. Spero che questo libro possa far sentire meno solo chi sta affrontando situazioni simili” ha dichiarato Cappanera.

È una lettura che si divora con leggerezza, ma che lascia un segno profondo. Non offre risposte semplici, ma un’analisi autentica e umana, condita da quella dose di ironia che spesso è l’unico antidoto al caos della vita.

Le date della presentazione del volume, che partirà da Sicilia e Calabria a partire da Gennaio 2025, verranno comunicate a breve.

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