“Abbiamo rappresentato le difficoltà e le criticità che le ex Province hanno vissuto in questi ultimi anni, segnati dalla penalizzazione dei lavoratori e dalla scarsa qualità dei servizi erogati”. Fp Cgil Sicilia ha espresso la propria netta posizione nell’incontro tenutosi stamattina a Palermo, alla presenza dell’Assessore Regionale delle Autonomie Locali e Funzione Pubblica, Andrea Messina, in occasione della presentazione del Disegno di Legge in materia di funzioni, organi di governo e sistema elettorale delle Province e delle Città Metropolitane. “E’ necessario tornare al confronto con la politica – ha sottolineato il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo – abbiamo assistito ad un vero tracollo di questi Enti, sia sotto il profilo economico-finanziario che occupazionale, perdendo negli anni oltre il 50% dell’organico. Una situazione che si è fatta ancora più grave – ha proseguito Agliozzo – se guardiamo alle risorse del PNRR che spesso, per mancanza di tecnici, non sono state utilizzate per la predisposizione di progetti”. Dal canto suo, l’Assessore Messina ha illustrato la bozza del disegno di legge, sottolineando che “per i passaggi successivi, finalizzati alla sua approvazione, si attende l’abrogazione della legge Delrio. In particolare, l’esponente del Governo Schifani ha comunicato che sono previste tre Città Metropolitane (Palermo, Messina e Catania) e 6 Province, con elezione diretta dei Presidenti e dei Consiglieri, le cui materie di competenza saranno, fondamentalmente, quelle contemplate dalle precedenti leggi regionali di riferimento. Per quanto riguarda il tema legato al precariato, Fp Cgil Sicilia, per bocca della Segretaria regionale, Monica Genovese, ha evidenziato come “questo bacino di lavoratori abbia bisogno di risposte in termini di stabilizzazione”. Per Genovese e Agliozzo “serve un progetto complessivo su come rilanciare le Province, anche in vista dei rischi derivanti dall’autonomia differenziata. Il processo di riorganizzazione, se non accompagnato da interventi in materia di dotazione di risorse sia economiche che umane, rischia di essere solo un’operazione di maquillage“.