“Leggendo le ultime del Sindaco di Valderice sul Porto di Bonagia, il primo pensiero che affiora è che ha ampiamente superato i limiti della decenza. Da regnante municipale quale si considera, pensa che i diritti possano essere convertiti in favori; che la variante al PRG, in corso di elaborazione della stessa, possa essere gestita smistando al Tecnico circa 150 lettere di singoli cittadini che chiedevano di cambiare la destinazione urbanistica delle loro proprietà, violando l’articolo 3 della Legge regionale n°. 71/78 e soprattutto creando una disparità di trattamento fra i cittadini. Una scelta grave e inaccettabile”.

E’ diretto e frontale l’attacco di Sabrina Cucciardi PD, Massimo Di Gregorio La scelta per Valderice e Marcella Mazzeo del M5S contro il sindaco Francesco Stabile sulla politica condotta in questi anni non solo sul porto di Bonagia ma per l’intero territorio. E nella lunga nota, snocciolano punto su punto, le criticità delle scelte fatte dalla sua amministrazione. Scrivono i tre esponenti dell’opposizione: “Il Sindaco annuncia poi la fine del precariato al Comune. Annuncio al solito roboante e senza una vera anima. Infatti, saranno stabilizzati solo i Lavoratori socialmente utili (LSU) per 18 ore finanziati dalla Regione con 6.000,00 euro pro capite. Per gli altri ex precari stabilizzati, a cui si dovrebbero incrementare le ore di lavoro, si può solo sperare che non prevalga anche in questo caso la disparità di trattamento.

Annuncia da anni la messa in funzione del nuovo depuratore e gioca con i cittadini invitandoli, già a NOVEMBRE 2022 a presentare le domande di allaccio senza indicare le Vie e, adesso, senza specificare i tempi di attivazione del depuratore e dei lavori del necessario anello fognario. Considera gli abitanti di Sant’Andrea-Bonagia talmente sprovveduti da non comprendere che non vuole sborsare un solo euro per cofinanziare i lavori di completamento della rete fognaria sapendo che dal 2018 alla Regione è disponibile una posta di 1.679.000,00 euro inserita nel Patto per il SUD.

Stabile è ormai consumato dall’arroganza. Non avverte la necessità di stipulare, sul Porto, alcun patto fra le forze politiche perchè il passato ha sbagliato tutto, mentre lui, che governa da Assessore e da Sindaco da circa 13 anni, sconosce la categoria degli errori in buona ed in cattiva fede. Il delirio di onnipotenza lo ha pervaso, irretito. La logica della dittatura della maggioranza e del “monarca” municipale avanza a pieno ritmo. Della serie: il popolo mi ha eletto e faccio quello che cavolo mi pare. E cosa assai più delirante è che i cittadini rappresentati dall’opposizione non sono degni di un patto perchè sono brutti, sporchi e cattivi. Non sa più distinguere la verità e il confronto democratico dalle bugie e dall’arroganza del potere ottenuto per investimento divino.

Non può riconoscere che lui e l’ex Sindaco Iovino hanno fatto perdere, al Comune di Valderice, per l’azzardo dei famosi 144 metri quadrati (che dagli accertamenti sono risultati migliaia) di impatto sulla Posidonia indicati nel progetto da loro commissionato, la ragguardevole somma di 8.100.000,00 (derivanti dal finanziamento di € 5.600.00,00 del Patto Tp/Nord più i € 2.500.000,00 di finanziamento da parte dell’ex Provincia Regionale) e ben sedici anni, tutto per colpa dei loro falsi giochetti sul progetto di messa in sicurezza del Porto.

Non può e non vuole dire se, ad oggi, sono utilizzabili, o meno, gli studi e le consulenze che hanno liquidato a liberi professionisti e che sono costati alle tasche dei cittadini di Valderice circa 200.000,00 euro, comprensivi di interessi, che il Ministero ha preteso revocando il finanziamento di 5.600.000,00 euro inserito nel patto territoriale TP-Nord.

Altra cosa, assai strana, che non può riconoscere, è che i 265.000,00 euro richiesti dal Dipartimento Tecnico regionale per definire il progetto del Porto e affidare gli studi di settore, cosa che dovevano fare lui e Iovino sedici anni fa, sono rimasti incagliati nelle maglie del bilancio regionale, guarda caso nel periodo in cui Stabile percorreva le vie del trasformismo, incontrando prima Raffaele Lombardo dell’MPA, poi valutando il passaggio nella DC di Totò Cuffaro per poi approdare in Forza Italia.

Insomma, per responsabilità della politica che incarna e frequenta Stabile, sono trascorsi invano 16 mesi prima per individuare le risorse finanziarie e poi per aggiudicare la gara relativa ai servizi di ingegneria necessari a definire il progetto di messa in sicurezza del Porto. In più, altri 4 mesi serviranno ai tecnici per effettuare i lavori predetti.

Nel mentre la corsa contro il tempo, per non perdere la tanto sbandierata posta di 34 milioni di euro inserita nel Fondo di Sviluppo e Coesione, è spietata e piena di incognite.

Ecco perché i patti fra le forze politiche sono necessari quando i pesanti ritardi, le stranezze e la spregiudicatezza politica possono diventare un serio ostacolo per raggiungere obiettivi importanti per un territorio. Anche in politica, tre indizi fanno una prova.

Anche per questo, noi che volevamo e vogliamo fare il Porto, riteniamo necessario ricordare al Sindaco di Valderice che rinnovare il patto con i cittadini è un dovere, com’è doveroso dire la verità rifuggendo da sistematiche bugie, da mistificazioni, dalla sterile propaganda e da formule denigratorie e offensive nei confronti dell’avversario che rappresenta migliaia di valdericini.

La vecchia tecnica della delegittimazione non regge perché alla fine si infrange sulle false promesse, sugli errori, sulle incapacità. Amministrare un Comune non è certo cosa semplice ma scegliere di farlo con spregiudicatezza e superficialità è laicamente diabolico.

Il nostro impegno per realizzare il Porto continuerà a qualsiasi livello: vigilando e sostenendo i passaggi più delicati che riguardano il progetto e la programmazione definitiva del Fondo di Sviluppo e Coesione 2021-2027.

 La buona politica ed il bene comune, prima di tutto”.


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