Grandi celebrazioni per il nuovo monumento donato dall’associazione svizzera Hora e Skanderbeut. Il sindaco Petta, intanto, annuncia la visita dei presidenti Mattarella e Begaj a Piana


Piana degli Albanesi, 2 settembre 2024 – Adesso osserva con il suo sguardo fiero l’intera Piana degli Albanesi. La posa della statua in bronzo alta più di tre metri di Giorgio Castriota Scanderbeg nella piazzetta omonima, ha chiuso le celebrazioni per la festa della fondazione del comune arbereshe voluta fortemente dall’amministrazione guidata dal sindaco Rosario Petta. Un lavoro importante di valorizzazione di questo spazio pubblico, arricchito adesso dalla presenza dell’eroe per eccellenza di tutte le comunità arbereshe sparse in tutto il mondo. E da tutto il mondo erano presenti per il taglio del nastro, con tanto di benedizione del papas, della nuova statua che è stata svelata davanti a centinaia di persone accorse dall’Albania, dal Kosovo, dal Montenegro, dalla Macedonia del Nord, ma anche dal Canada, dagli Stati Uniti e dalla Svizzera. Con in testa l’associazione “Hora e Skanderbeut” che ha donato la statua. L’iniziativa, considerata il suo il particolare valore culturale, materiale ed immateriale, teso alla custodia e alla valorizzazione delle minoranze linguistiche, è stata direttamente promossa dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana, contando del sostegno e supporto del dipartimento dei Beni Culturali al fine di promuovere al meglio la riuscita dell’evento.

La presidente Spiropali: “Un giorno emozionate per tutte le comunità arbereshe”

Ad arricchire i festeggiamenti, anche la presidente del parlamento d’Albania Elisa Spiropali, che ha voluto anche indossare uno degli abiti tradizionali: “Questo è un giorno bellissimo per tutta la comunità di Piana degli Abanesi, ma non solo – ha detto – Siamo qui tutti insieme per celebrare il nostro eroe, il simbolo della nostra identità che ci riunisce. Qui a Piana, ho percepito il sentimento di calore e di amore per la nostra identità, di essere arbereshe. E da qui, può partire un forte impegno per il futuro, di rapporto anche con le autorità italiane, per lavorare su alcuni progetti, come la scuola o la tv in arbereshe, due progetti che possano diventare realtà. Io credo nell’integrazione e credo che la comunità arbereshe, nel mondo, rappresenti al meglio questa integrazione. Siamo comunità che non hanno dimenticato le proprie radici. Anzi, con la loro presenza, hanno arricchito questo paese bellissimo che è l’Italia”.

Il sindaco Petta: “Skanderbeg la nostra stella cometa”

“Per noi arbereshe e albanesi Giorgio Castriota Skaderbeg è la nostra stella cometa – dice il sindaco di Piana degli Albanesi Rosario Petta – La persona che ha messo davanti la sua stessa vita per bloccare l’invasione turco-ottomana che avrebbe cambiato la storia d’Europa. La fortuna nostra fu che con le sue iniziative difesa la sua chiesa e ci ha consentito di essere quello che siamo oggi. La festa della fondazione negli anni è iniziata in sordina, diventando da provinciale a regionale a una vera e propria festa internazionale con la possibilità di far conoscere la nostra realtà a tutti i rappresentanti della diaspora albanese sparsi nel mondo. In Svizzera, per esempio, ci sono 300 mila persone di origine albanese. Qui, da noi, custodiamo con cura la nostra storia, tradizione, cultura e, soprattutto, la nostra magnifica lingua arbereshe”.

“Ricevere fratelli e sorelle arbereshe da tutto il mondo è stato veramente emozionante – conclude Antonino Aclud, presidente del consiglio comunale – Abbiamo avuto una grande collaborazione per realizzare questo evento da numerosi enti e possiamo celebrare una data storica: finalmente il nostro eroe entra a Piana. Cosa vuol dire essere arbereshe? E’ una cosa molto emozionante. Anzi vuol dire essere dei veri e propri guerrieri”.

Il direttore di Città Metropolitana: “Pronti a un mega evento con tutte le comunità arbereshe d’Europa”

Lo aveva già detto nel corso della conferenza stampa di presentazione della festa della fondazione, lo ha ripetuto anche dal palco delle celebrazioni per la statua di Giorgio Castriota Scanderbeg. Nicola Vernuccio, direttore generale della Città Metropolitana di Palermo, ha comunicato la volontà di organizzare, per la festa della fondazione 2025, un evento con tutte le comunità arbereshe sparse in tutta Europa: “Loro sono la testimonianza che una inclusione reale nel territorio è possibile. Non solo. Hanno sempre mantenuto le loro tradizioni, integrandole con quelle dove vivono in perfetta armonia. Per questo stiamo pensando di portare a Piana degli Albanesi, nel giorno della festa della fondazione, tutte le comunità arbereshe d’Europa qui in Sicilia, la regione simbolo dell’accoglienza per dimostrare che si può convivere e lanciare a livello internazionale, non solo Piana degli Albanesi, ma anche il nostro territorio”.

L’assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana Edy Tamajo: “Regione al fianco di amministrazioni virtuose come quella di Piana”

“Voglio complimentarmi con il sindaco Rosario Petta – afferma l’assessore regionale alle Attività Produttive Edy Tamajo – perché è un sindaco che lavora con grande spirito e passione per conto di una comunità che custodisce un patrimonio culturale straordinario. Siamo lieti di essere stati al fianco del comune di Piana degli Albanesi e di tutta la comunità Arbereshe in queto percorso di valorizzazione culturale e lo abbiamo fatto in modo quanto mai concreto, approvando in assemblea regionale una norma apposita per tutelare le minoranze linguistiche. Senza dubbio, Piana degli Albanesi è il comune che più si distingue in Sicilia per la capacità e il merito di custodire tradizioni e lanciare al contempo un importante messaggio di accoglienza. Noi ci siamo e continueremo ad esserci. L’idea che Piana possa diventare comune capofila di tutte le minoranze linguistiche d’Italia ci pare davvero importante e la Regione sarà costantemente al fianco del Comune in questo percorso perché abbiamo non solo il piacere ma anche il dovere di supportare le amministrazioni virtuose come questa”.


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