“L’approccio del governo sulle politiche del personale è apprezzabile e corretto. Adesso occorre accelerare” a dichiararlo sono Paolo Montera e Fabrizio Lercara rispettivamente segretario regionale e responsabile del dipartimento ente Regione della Cisl Fp Sicilia dopo l’incontro in commissione Bilancio dell’Ars tra l’assessore regionale alla Funzione pubblica Andrea Messina, i funzionari del dipartimento e alle rappresentanze sindacali.
“Da tempo – affermano Montera e Lercara – la nostra organizzazione sindacale chiede lo stanziamento delle risorse per la riforma dell’ordinamento e per l’incremento salariale, i cosiddetti 0,55 e 0,22 per cento del monte salari al 31 dicembre 2018, risorse riconosciute in tutte le Pubbliche amministrazioni d’Italia ma non ancora per il comparto contrattuale dei dipendenti regionali, per i quali va reperita una copertura finanziaria certa e stabile e con norma. Per questo – aggiungono Montera e Lercara”, siamo soddisfatti degli esiti della commissione Bilancio di ieri e dell’impegno assunto dall’assessore Messina a proporre lo stanziamento nel ‘collegato’ alla legge di stabilità o nella prima sessione legislativa utile. Siamo consapevoli – continuano – che le risorse massime oggi possibili sono insufficienti, come siamo consapevoli che, tuttavia, rappresentano il massimo ottenibile. Sono comunque – chiosano – somme importanti perché sbloccano l’impasse così da potere rilanciare le trattative sul rinnovo del contratto”.
“Auspichiamo che dopo gli ulteriori chiarimenti, forniti ieri anche dalla dirigente generale della funzione pubblica, nessuno abbia più alcun dubbio su ciò che è attualmente possibile. Come sosteniamo da ormai troppo tempo, il rinnovo del contratto – dichiarano i sindacalisti – non è più rinviabile perché, con l’inflazione che ancora non diminuisce e si muove attorno le due cifre, il potere d’acquisto degli stipendi dei regionali è sensibilmente diminuiti. Inoltre – aggiungono i rappresentanti della Cisl Fp Sicilia – abbiamo chiesto che l’Aran Sicilia torni ad avere vertici nel pieno delle funzioni, con la nomina dell’intero comitato direttivo. Anche dal rinnovo del contratto passa, infatti, la capacità di innovare la burocrazia regionale. Questo – concludono Montera e Lercara – è il primo di una serie di atti indifferibili. Poi occorrerà riformare la pubblica amministrazione e avviare una seria campagna di sburocratizzazione”.