Una superficie territoriale di 160 Km2 (di cui oltre un terzo costituita da aree verdi), una temperatura che ha oscillato fra i 5,9° registrati il 21 gennaio e i 47° registrati il 24 luglio, una popolazione di oltre 630 mila abitanti (in diminuzione rispetto agli anni precedenti), meno di 5 mila nuovi nati, oltre 25 mila stranieri (pari al 4,1% dei residenti), meno di 2.400 matrimoni, di cui il 36,0% con rito civile, oltre 43 mila studenti universitari. E ancora, quasi 1,9 milioni di presenze turistiche (in crescita rispetto agli anni precedenti), più della metà delle quali provenienti dall’estero, 128 sportelli bancari, oltre 43 mila Unità locali delle imprese, che danno lavoro a 142 mila addetti, un tasso di occupazione del 44,6% e di disoccupazione del 19,8%, un tasso medio d’inflazione pari a +6,2%, 396 mila autovetture e 130 mila moto circolanti, 1.886 incidenti stradali (che hanno causato 2.503 feriti e 27 morti), 6.441 compravendite di immobili residenziali; sono soltanto alcuni dei dati e delle informazioni contenuti nel Repertorio, numeri che mettono in luce la complessità della Città di Palermo.
Città di Palermo che, in base ai risultati definitivi del Censimento permanente della popolazione 2023, con 630.427 abitanti si conferma la quinta città d’Italia per dimensione demografica, dopo Roma, Milano, Napoli e Torino, e prima di Genova.
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Il Repertorio Statistico, articolato in 10 capitoli ricchi di grafici e tabelle, offre la più completa raccolta di dati e informazioni statistiche relativi alla Città di Palermo e, in alcuni casi, alle sue otto Circoscrizioni amministrative, e rappresenta un importante strumento di analisi e conoscenza della Città di Palermo, dei suoi abitanti, dell’ambiente, del tessuto economico, dei sistemi di trasporto: uno strumento a disposizione non soltanto degli amministratori e degli uffici comunali, per meglio amministrare la Città, ma anche – e soprattutto – di chi, ricercatore, studente, o semplice cittadino, è alla ricerca di informazioni pertinenti e attendibili sui principali aspetti che caratterizzano il capoluogo siciliano.
I dati pubblicati sono generalmente riferiti al 2023, e vengono confrontati con quelli riferiti all’anno o agli anni precedenti.
Il Repertorio è disponibile sul sito del Comune di Palermo, all’indirizzo www.comune.palermo.it/palermo-statistica.php, dove è possibile consultare anche tutti i lavori, gli studi e le analisi statistiche prodotti dall’Ufficio Statistica.
Ambiente e Territorio
La città di Palermo ha un’estensione territoriale di 160,59 Km2, di cui oltre un terzo costituita da aree verdi. Amministrativamente, la città è suddivisa in otto Circoscrizioni.
Dal punto di vista climatico, il 2023 è stato un anno caratterizzato da un consistente aumento dei giorni di pioggia e dei mm di pioggia rispetto all’anno precedente, il 2022. Relativamente alle temperature, è da rilevare che il 24 luglio è stata toccata una temperatura massima particolarmente elevata, 47,0 °C. Rispetto all’anno precedente, nel 2023 si è registrata una primavera più fresca e un autunno più caldo.
Il giorno più freddo è stato il 21 gennaio, quando il termometro è sceso fino a 5,9 °C (nel 2022 il giorno più freddo era stato il 1° marzo, con 4,4 °C).
Il giorno più caldo è stato il 24 luglio, quando il termometro ha raggiunto 47,0 °C (nel 2022 il giorno più caldo era stato il 18 agosto, con 43,8 °C).
I giorni di pioggia sono stati 112, per complessivi 590 mm di pioggia. Il mese più piovoso è stato gennaio, sia dal punto di vista dei mm di pioggia (105,4) che dal punto di vista del numero di giorni (18). Il giorno con le precipitazioni più abbondanti è stato il 15 maggio, con 67 mm di pioggia.
Demografia
A Palermo, al 31 dicembre 2023, la popolazione residente è pari a 630.427 abitanti, di cui 301.369 maschi e 329.058 femmine.
Rispetto al 2022 si è registrata una diminuzione di 2.072 abitanti, pari allo 0,3%, mentre rispetto al Censimento del 2011 la diminuzione è di 27.134 abitanti, pari al 4,1%.
Questi dati confermano il trend decrescente del numero di persone residenti a Palermo che si registra già da diversi anni. Osservando i dati riferiti ai censimenti passati, si può notare come il picco sia stato raggiunto nel 1981, con quasi 702 mila persone residenti, che 10 anni dopo si sono ridotte a quasi 699 mila unità, per poi flettere a 686.722 residenti nel 2001 e – infine – a 657.561 residenti nel 2011 e 635.439 nel 2021.
I risultati del censimento confermano Palermo come la quinta città italiana per dimensione demografica, dopo Roma, Milano, Napoli e Torino, e prima di Genova.
Con riferimento al movimento naturale della popolazione, nel corso del 2023 si sono registrati 4.756 nati, in diminuzione di 319 unità (-6,3%) rispetto al 2022. Il numero dei nati si conferma pertanto ai minimi degli ultimi 60 anni. I nati di sesso maschile sono stati 2.421, in diminuzione dell’8,9% rispetto al 2022, mentre quelli di sesso femminile 2.335, in diminuzione del 3,4%.
Il numero dei decessi, che nel 2020 e 2021 era sensibilmente cresciuto rispetto al 2019, anche a causa dell’elevato numero di decessi provocato dalla pandemia da Covid-19, nel 2023 ha fatto registrare una forte diminuzione: si sono registrati 7.022 morti, in diminuzione del 6,7% rispetto al 2022. I morti di sesso maschile sono stati 3.239, in diminuzione del 7,9% rispetto al 2022, mentre quelli di sesso femminile 3.783, in diminuzione del 5,7% rispetto al 2022.
La serie storica a partire dal 1980 del numero di nati e di morti fa registrare un trend crescente del numero di morti (+23,2% dal 1980 al 2023), ed un trend fortemente decrescente del numero dei nati (-63,3% dal 1980 al 2023).
Con riferimento al movimento migratorio (al netto delle iscrizioni e delle cancellazioni per altri motivi), si sono registrati 9.705 immigrati, in aumento del 12,9% rispetto al 2022. Con riferimento alla provenienza, sono aumentati sia gli immigrati da altri comuni italiani (7.414, +4,3%), che gli immigrati dall’estero (2.291, +12,9%). In termini di composizione percentuale, il 76,4% degli immigrati proviene da altri comuni del territorio nazionale, mentre il 23,6% dall’estero. Rispetto al 2022 è diminuita la quota di immigrati da altri comuni italiani, mentre è aumentata la quota di immigrati dall’estero: le due percentuali erano rispettivamente 82,6% e 17,4%.
Sul fronte delle cancellazioni, si sono registrati 10.560 emigrati, in diminuzione del 5,6% rispetto al 2022. Con riferimento alla destinazione, sono diminuiti gli emigrati verso altri comuni italiani (9.451, -7,1%), mentre sono aumentati gli emigrati verso l’estero (1.109, +9,8%). In termini di composizione percentuale, l’89,5% degli emigrati si è diretto verso altri comuni del territorio nazionale, mentre il 10,5% si è diretto verso l’estero. Rispetto al 2022 è diminuita la quota di emigrati verso altri comuni italiani, mentre è aumentata la quota di emigrati verso l’estero: le due percentuali erano rispettivamente 91,0% e 9,0%.
A Palermo, al 31 dicembre 2023, risultano iscritti in anagrafe 25.734 cittadini stranieri, in lieve aumento rispetto al 2022, quando gli stranieri erano 25.317 (-1,6%). Se poi, per una completa valutazione del fenomeno, consideriamo anche i cittadini stranieri che negli anni hanno acquisito la cittadinanza italiana, la presenza straniera diventa più consistente: sommando gli stranieri residenti (25.734) e gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana (6.256), viene superata quota 30 mila (31.990), valore più elevato del 6,4% rispetto al 2018, ma più basso dell’1,8% rispetto al 2013.
A Palermo vivono quattro consistenti comunità straniere, che da sole assorbono oltre la metà del totale degli stranieri: i bengalesi (cittadini del Bangladesh), i rumeni, i singalesi (cittadini dello Sri Lanka) e i ghanesi. I primi al 31 dicembre 2023 erano 5.427, pari al 21,6% di tutti gli stranieri residenti a Palermo, in aumento di 141 unità (+2,6%) rispetto al 2022. I rumeni, che fino al 2020 rappresentavano la terza comunità di stranieri, erano 3.191, pari al 12,4% del totale, in diminuzione dello 0,5% rispetto al 2022. I singalesi erano 2.817, pari al 10,9% di tutti gli stranieri residenti a Palermo, in diminuzione del 6,0% rispetto al 2022. I ghanesi erano 2.594, pari al 10,1% del totale, in sostanziale stabilità rispetto al 2022 (-0,1%).
I matrimoni, dopo il forte calo registrato nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria, nel 2021 sono tornati ai livelli del 2019. Nel 2022 si è però registrato un sensibile calo rispetto all’anno precedente (-9,5%), calo che è proseguito anche nel 2023, quando si sono celebrati 2.369 matrimoni, con una diminuzione del 2,0% rispetto al 2022. Rispetto al 2013, quando si erano celebrati 3.045 matrimoni, si registra una diminuzione del 22,5%. Approfondendo l’analisi per rito, si rileva che nel 2023 sono diminuiti rispetto all’anno precedente sia i matrimoni religiosi (-1,7%) che i matrimoni civili (-2,5%). Rispetto al 2013 i matrimoni civili sono diminuiti del 3,2%, mentre i matrimoni religiosi sono diminuiti del 30,0%.
Economia
A Palermo nel 2022 vi erano 43.787 Unità locali delle imprese attive, valore in crescita del 5,1% rispetto alle 41.672 Unità locali del 2021. Gli addetti alle Unità locali delle imprese attive nel 2022 erano 142.201, valore che segna un aumento del 3,4% rispetto ai 137.554 addetti del 2021.
A Palermo, nel 2023, gli occupati, pari a 183mila, sono aumentati del 3,0% rispetto al 2022, quando erano 178mila. Rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia, il numero degli occupati del 2023 è più alto dell’1,2%. Il tasso di occupazione, pari al rapporto fra gli occupati (15-64 anni) e la popolazione residente (15-64 anni), nel 2023 è risultato pari al 44,6%, in aumento di 1,3 punti percentuali rispetto al 2022 e di 3,3 punti percentuali rispetto al 2019. L’aumento del tasso di occupazione rispetto al 2019 è da attribuirsi, oltre che all’aumento degli occupati, anche alla diminuzione della popolazione residente. Il tasso di occupazione registrato nel 2023 è il più alto dal 2018.
I disoccupati sono diminuiti dell’1,9%, passando da 46mila a 45mila. Confrontando il dato del 2023 con quello pre-pandemia del 2019 (39mila disoccupati) si registra invece un sensibile incremento dei disoccupati, pari al 16,5%. L’aumento rispetto al 2019 del numero dei disoccupati, considerato l’andamento del numero degli occupati, è da attribuirsi principalmente alla sensibile riduzione delle persone inattive. In altre parole, la ripresa economica post-pandemia potrebbe aver spinto molte persone (che in precedenza erano classificate come inattive) a cercare attivamente un lavoro. Il tasso di disoccupazione, pari al rapporto fra i disoccupati e la somma di occupati e disoccupati, nel 2023 è risultato pari al 19,8%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali rispetto al 2022, ma più alto di 2,1 punti percentuali rispetto al 2019.
A Palermo l’indice tendenziale dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC), dopo i forti rialzi registrati nel 2021 e nel 2022, determinati soprattutto dall’impennata dei prezzi dei prodotti energetici, nel 2023 ha fatto registrare una netta inversione di tendenza. Nei 24 mesi in esame il tasso d’inflazione, pari a +5,6% a gennaio 2022, ha proseguito nel trend decisamente crescente intrapreso nel 2021, chiudendo il 2022 a +14,6%. Nel 2023 il trend ha invece invertito la rotta, e il tasso d’inflazione è progressivamente diminuito, fino a raggiungere lo zero a novembre e chiudere l’anno a -0,6%. Nel corso del 2023 si è registrata anche una diminuzione del differenziale d’inflazione fra il dato nazionale e il dato relativo alla Città di Palermo, e negli ultimi due mesi dell’anno il dato nazionale è risultato più alto rispetto al dato comunale. In media d’anno, l’inflazione a Palermo nel 2023 è risultata pari a +6,2%, in deciso ribasso rispetto al +10,1% del 2022. Anche a livello nazionale si è registrato un deciso ribasso, che ha portato il valore dell’indice in media d’anno da +8,1% a +5,7%.
Il mercato immobiliare, dopo la forte flessione registrata nel 2020 a causa dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19, nei due anni successivi è tornato a crescere, facendo registrare i volumi di compravendita più alti dell’ultimo decennio. Nel 2023 i volumi di compravendita si confermano a livelli molto elevati, pur in una leggera flessione rispetto al 2022. Più in particolare, nel 2023 si sono registrate a Palermo 6.441 compravendite di immobili residenziali, valore in diminuzione di 355 unità (-5,2%) rispetto al 2022.
Turismo
Uno degli effetti più immediati dell’emergenza sanitaria associata al Covid-19 è stato il repentino ridimensionamento e successivamente il blocco dei flussi turistici. I primi effetti sono emersi già nei primi mesi del 2020, con il diffondersi dell’epidemia in Cina e il conseguente blocco dei voli da e verso il paese asiatico. L’arrivo e la diffusione dell’epidemia in Italia e negli altri paesi europei hanno poi determinato la progressiva adozione di provvedimenti emergenziali che, fra le altre cose, hanno azzerato l’attività turistica. Qualche segnale di ripresa si è registrato nei mesi estivi del 2020, ma poi l’arrivo della seconda ondata del Covid-19, che ha duramente colpito anche le regioni meridionali, ha determinato un nuovo brusco calo dei flussi turistici, che è proseguito fino alla primavera del 2021. Nei mesi estivi del 2021 si è registrata una consistente ripresa dei flussi turistici, trainata dai turisti italiani. I turisti stranieri invece, sia pure in ripresa rispetto al 2020, sono rimasti ancora lontani dai numeri registrati nel 2019. Nel 2022, con il progressivo allentarsi dei provvedimenti emergenziali, si è registrato un forte incremento dei flussi turistici, sia della componente italiana che – soprattutto – della componente straniera, e nella seconda parte dell’anno sono stati anche superati i livelli del 2019. Nel 2023 sembra definitivamente superato l’effetto del Covid-19 sui flussi turistici. Sia la componente italiana che la componente straniera hanno infatti fatto registrare ulteriori sensibili tassi di crescita, con volumi ormai ampiamente superiori al 2019.
Nel 2023 a Palermo si sono registrati 836.292 arrivi turistici, con un aumento del 15,8% rispetto al 2022. Sono aumentati maggiormente gli arrivi dei turisti stranieri (446.812, +28,2%) rispetto agli arrivi dei turisti italiani (389.480, +4,2%). I turisti stranieri rappresentano il 53,4% del totale degli arrivi (l’anno precedente erano il 48,2%).
Sempre nel 2023 si sono registrate 1.885.278 presenze, con un aumento del 14,3% rispetto al 2022. Anche sul versante delle presenze sono aumentati maggiormente i turisti stranieri, che rappresentano il 56,6% del totale: la componente straniera è cresciuta del 25,0%, mentre la componente italiana del 2,8%.
La permanenza media dei turisti è pari a 2,3 giorni, maggiore per gli stranieri (2,4 giorni) rispetto agli italiani (2,1 giorni).
Trasporti e comunicazioni
Le immatricolazioni di nuove autovetture a Palermo nel 2022 avevano fatto registrare una diminuzione del 15,1% sul 2021, toccando il valore più basso del decennio 2013-2023: 8.071 vetture immatricolate. Nel 2023 sono state immatricolate 8.993 autovetture, con un incremento dell’11,4%. Rispetto al 2013 il numero di auto immatricolate nel 2023 è più alto dell’1,0%, mentre rispetto a cinque anni prima (rispetto cioè al 2018), il numero di auto immatricolate è più basso del 19,6%.
Il numero complessivo di autoveicoli circolanti si è attestato nel 2023 a quota 396.273, con un aumento dello 0,3% rispetto al 2022.
Le immatricolazioni di motocicli, che a differenza delle auto nel 2020 non avevano risentito dell’effetto lockdown (+3,6%), negli ultimi tre anni hanno fatto registrare una consistente crescita: in particolare nel 2023 sono stati immatricolati 5.617 motocicli, con un incremento del 12,9% rispetto al 2022, incremento che segue il +9,2% registrato nel 2022 e il +24,9% registrato nel 2021. Il numero di immatricolazioni del 2023 è il più alto del decennio 2013-2023. Rispetto al 2013 il numero di immatricolazioni del 2023 è più alto del 148,1%, e anche rispetto a cinque anni prima, al 2018, si registra un incremento del 66,2%.
Il numero complessivo di motocicli circolanti anche nel 2023 è aumentato, passando da 128.140 a 129.923 motocicli (+1,4%).
Il porto di Palermo, nel 2023, ha registrato l’arrivo di 4.356 navi, 134 in più rispetto al 2022 (+3,2%). Le merci sbarcate sono aumentate rispetto al 2022 dello 0,9%, mentre quelle imbarcate sono aumentate del 19,2%. I numeri relativi ai passeggeri, sia dei traghetti che delle crociere, dopo il forte calo registrato nel 2020 a causa prolungato periodo di lockdown dovuto all’emergenza sanitaria e più in generale dei provvedimenti governativi di limitazione degli spostamenti, e dopo la ripresa registrata nel 2021 e nel 2022, anche nel 2023 sono sensibilmente aumentati. I passeggeri dei traghetti sono aumentati del 13,1% in termini di sbarchi, e dell’11,1% in termini di imbarchi. Ancora maggiore la ripresa del traffico crocieristico: sono aumentati del 68,8% gli sbarchi e del 71,0% gli imbarchi (crociere – home port), e del 69,5% i passeggeri delle crociere in transito.
Come per l’attività portuale, anche l’attività aeroportuale nel 2023 ha consolidato i segnali di ripresa già registrati nel 2021 e nel 2022 dopo il prolungato periodo di lockdown dovuto all’emergenza sanitaria e più in generale dei provvedimenti governativi di limitazione degli spostamenti. L’attività dell’aeroporto Falcone-Borsellino nel corso del 2023 ha fatto registrare un incremento del 7,6% del numero dei voli rispetto all’anno precedente: da 52.005 a 55.943. Ancora maggiore la crescita del numero dei passeggeri, passati da 7.097.069 a 8.083.749 (+13,9%).
Nel 2023 si sono verificati 1.887 incidenti stradali, con un aumento del 5,1% rispetto al 2022, sono rimaste ferite 2.505 persone (+6,8%) e sono decedute 27 persone, con un incremento del 42,1% rispetto alle 19 persone decedute nel 2022. Rispetto al 2019 (anno prima della pandemia) il numero degli incidenti stradali è aumentato dello 0,4%, il numero delle persone ferite dello 0,8% e il numero delle persone decedute del 3,8%. Allargando l’analisi al decennio 2013-2023, i numeri del 2023 sembrano confermare l’inversione del trend decrescente del numero di incidenti stradali e del numero di feriti. In ogni caso, nonostante la crescita registrata negli ultimi tre anni, dal 2013 al 2023 il numero degli incidenti è diminuito del 22,7% e quello dei feriti del 24,0%. Più contrastato l’andamento del numero dei decessi, che manifesta forti oscillazioni dovute al (fortunatamente) basso numero di eventi luttuosi. Nel 2017 si è registrato il numero di decessi più elevato del decennio (27 decessi), mentre negli ultimi tre anni il numero è rimasto fermo a 19 decessi. È da rilevare l’elevato numero di pedoni fra le vittime della strada: nel 2022 sono deceduti 6 pedoni, pari al 31,6% del totale dei decessi per incidenti stradali, e ne sono rimati feriti 206, pari all’8,8% del totale dei feriti.
Giustizia
A Palermo, dopo il calo generalizzato dei delitti registrato nel 2020, quale effetto del prolungato lockdown deciso dal Governo per contrastare la pandemia, e dopo il leggero incremento del 2021, nel 2022 e nel 2023 si è registrato un forte aumento del numero totale dei delitti denunciati e conseguentemente del tasso di delittuosità. Nel 2023 sono stati denunciati complessivamente dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria 34.568 delitti, valore in aumento rispetto al 2022, quando i delitti denunciati erano stati 31.711 (+9,0%). Il numero di delitti denunciati nel 2023 è il più alto dal 2015 (quando le denunce erano state 34.725). Rispetto al 2013, quando vi erano state in totale 38.4058 denunce, si rileva una diminuzione del 10,0%. Il tasso di delittuosità totale nel 2013 era pari a 5.760,1, nel 2017 era sceso a 4.428,0 e nel 2022 è risultato pari a 5.002,0, interrompendo il trend decrescente che aveva portato il tasso di delittuosità a 4.243,4 nel 2021 (nel 2020 il tasso di delittuosità era ancora più basso, 3.995,7, per effetto del prolungato lockdown). Nel 2023 il tasso di delittuosità totale è cresciuto ulteriormente, 5.491,1, avvicinandosi ai livelli registrati nei primi due anni dell’ultimo decennio.
Limitando l’analisi ai delitti che determinano maggiore allarme sociale, si rileva che nel 2023 si sono registrati tre omicidi volontari, uno in più del 2022. Nell’arco temporale considerato (2013-2023), il numero di omicidi volontari, pari a 10 nel 2013, è andato via via diminuendo fino a raggiungere un primo minimo (2 omicidi) nel 2018, per poi rimbalzare nel 2019 a 6 e ridiscendere a 1 nel 2020. Sono aumentati rispetto al 2022 anche i tentati omicidi, passati da 7 a 10 (+42,9%). Il valore del 2022 era stato il valore più basso del decennio 2013-2023. In ogni caso il valore registrato nel 2023 è molto distante dal valore massimo registrato nel 2016 (22 tentati omicidi).
Nel 2023 si è registrato un nuovo sensibile aumento dei furti rispetto all’anno precedente (da 17.250 a 19.890, +15,3%). Il numero dei furti del 2023 è il più alto dal 2015, mentre rispetto al 2013, quando i furti erano stati 22.967, il dato del 2023 è più basso del 13,4%. I furti con strappo (ovvero gli scippi) sono passati da 816 nel 2013 a 895 nel 2014, per poi iniziare un trend decrescente negli anni successivi, fino ad arrivare a 242 nel 2020. Nel 2021 si è registrato un rimbalzo dei furti con strappo, risaliti a quota 346, mentre nel 2022 sono nuovamente diminuiti, fermandosi a 208, il valore più basso di tutto il decennio. Nel 2023 i furti con strappo sono nuovamente cresciuti: 269 (+29,3% rispetto al 2022, ma -67,0% rispetto al 2013). I furti con destrezza (ovvero i borseggi) nella prima parte del decennio hanno manifestato una tendenza all’aumento: partiti da 1.696 nel 2013, hanno raggiunto il massimo di 2.016 nel 2017. Nel 2018 si è invece registrata una sensibile diminuzione, con 1.760 denunce, diminuzione che è proseguita anche nel 2019, con 1.365 denunce e soprattutto nel 2020, con 685 (-49,8% rispetto all’anno precedente e -60,5% rispetto al 2015). Nel 2021 si è registrato un rimbalzo, con 830 furti con destrezza, rimbalzo che si è accentuato nel 2022, con 1.326 furti con destrezza (+59,8% rispetto al 2021) e che è proseguito anche nel 2023, con 1.551 furti con destrezza (+17,0% rispetto al 2022, ma -8,5% rispetto al 2013). I furti in abitazioni nel decennio in esame hanno fatto registrare trend decrescente fino al 2021, che li ha portati da 1.719 del 2013 a 464 nel 2021. Nel 2022 si è invece registrata un’inversione di tendenza: 602 furti in abitazioni (+29,7%), inversione confermata anche nel 2023 con 788 furti in abitazioni (+30,9%), anche se il dato è in ogni caso sensibilmente più basso rispetto al 2013 (-54,2%). I furti di mezzi di trasporto nel 2023 sono complessivamente aumentati, con percentuali di incremento particolarmente elevate rispetto all’anno precedente nei furti di autovetture. I furti di ciclomotori sono stati 580, il 4,9% in più rispetto all’anno precedente. Rispetto al 2013, il dato del 2023 fa registrare una diminuzione del 43,8%. I furti di motocicli sono stati 1.870, il 3,2% in meno rispetto al 2022 (anno in cui si era invece registrato un sensibile incremento). Il dato del 2023 è comunque più basso rispetto a quello del 2013 (-10,5%). I furti di autovetture sono stati 5.597, il 19,6% in più rispetto al 2022 (quando già erano cresciuti di oltre il 60%). Per le autovetture, il numero di furti registrato nel 2023 è il più alto di tutto il decennio (+36,2% rispetto al 2013).
Le rapine in complesso, dopo il valore particolarmente elevato fatto registrare nel 2012, quando hanno raggiunto quota 1.663, a partire dal 2013 hanno iniziato a seguire un trend decrescente, che le ha portate nel 2015 sotto quota 1.000. Nel 2017 si è rafforzata la tendenza alla diminuzione, con un -29,6% rispetto all’anno precedente, e negli ultimi anni il numero complessivo di rapine è diminuito ancora, fermandosi nel 2021 a quota 432 rapine. Nel 2022 sono state denunciate 535 rapine, il 23,8% in più rispetto al 2021, mentre nel 2023 il numero di rapine è tornato a diminuire: 488, con una diminuzione dell’8,8% rispetto al 2022 e di oltre i due terzi rispetto al 2013 (-69,2%). Le rapine in abitazione, dopo le forti diminuzioni registrate negli anni precedenti, che hanno fortemente ridimensionato il fenomeno, nel 2018 erano aumentate del 27,6% sull’anno precedente. Nel 2019 è invece ripresa la tendenza alla diminuzione, proseguita anche nel 2020. Nel 2021 si è registrato un leggero rimbalzo, che è proseguito nel 2022, mentre nel 2023 si è registrata una diminuzione: si sono registrate 21 rapine in abitazione, il 19,2% in meno rispetto al 2022, valore sensibilmente più basso rispetto alle 101 rapine del 2013 (-79,2%). Nel 2023 si sono registrate 5 rapine in banca, 3 in più rispetto 2022, ma in decisa diminuzione rispetto alle 27 rapine del 2013 (-81,5%). Sono aumentato rispetto all’anno precedente anche le rapine negli uffici postali: 7 rapine (nel 2022 una soltanto), valore comunque in netta diminuzione rispetto alle 23 rapine del 2013 (-69,6%). Nel 2023 sono diminuite le rapine nei confronti di cittadini in pubblica via: 282 (-7,8% rispetto al 2022). Le denunce del 2023 sono comunque sensibilmente più basse rispetto alle 854 del 2013 (-67,0%). Sono diminuite anche le rapine in esercizi commerciali: si sono registrate 81 rapine, il 14,7% in meno rispetto al 2022. Rispetto al 2013, quando erano state denunciate 299 rapine, si registra una diminuzione del 72,9%.
Palermo nei Censimenti
La popolazione residente a Palermo rilevata al Censimento permanente del 2023 è pari a 630.427 abitanti, di cui 301.369 di sesso maschile e 329.058 di sesso femminile. Rispetto al Censimento permanente del 2022 si è registrata una diminuzione di 2.072 unità, pari allo 0,3%, e rispetto al Censimento del 2011 una diminuzione di 27.134 unità, pari al 4,1%.
Nel 2023 il 13,6% della popolazione residente aveva un’età compresa fra 0 e 14 anni, il 15,8% fra 15 e 29 anni, il 17,8% fra 30 e 44 anni, il 29,7% fra 45 e 64 anni, e il 23,1% un’età pari o superiore ai 65 anni. Dal 1971 al 2023 si è registrato un progressivo invecchiamento della popolazione: i ragazzi (0-14 anni) si sono più che dimezzati, passando da 186.676 (pari al 29% del totale) nel 1971 a 85.904 (pari al 13,6%) nel 2023, mentre gli anziani (65 anni e più) sono ben più che raddoppiati, passando da 58.105 (pari al 9%) nel 1971 a 145.381 (pari al 23,1%) nel 2023.
Le sensibili modifiche della struttura per età della popolazione hanno determinato forti variazioni in alcuni indicatori demografici, quali l’indice di dipendenza strutturale e l’indice di vecchiaia. L’indice di dipendenza strutturale dei giovani, dato dal rapporto fra la popolazione di età compresa fra 0 e 14 anni e la popolazione di età compresa fra15 e 64 anni, che nel 1971 era pari a 46,9 (ovvero vi erano 46,9 ragazzi ogni 100 persone in età lavorativa), nel 1981 è sceso a 41,1, nel 1991 a 31,3, nel 2001 a 25,8, nel 2011 a 22,2, e infine nel 2023 a 21,5, meno della metà del valore iniziale. Per converso, l’indice di dipendenza strutturale degli anziani, dato dal rapporto fra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età compresa fra15 e 64 anni, nel 1971 era pari a 14,6, e nei Censimenti successivi è via via cresciuto fino ad arrivare a 36,4, più del doppio del valore del 1971. L’indice di vecchiaia, dato dal rapporto fra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età compresa fra 0 e 14 anni, nel periodo in esame si è più che quintuplicato, passando da 31,1 anziani ogni 100 ragazzi nel 1971 a 169,2 anziani ogni 100 ragazzi nel 2023.
I dati relativi alla popolazione residente per titolo di studio (popolazione di sei anni e più fino al 2011, di nove anni e più dal 2018) mettono in luce un progressivo innalzamento del livello di istruzione (dati aggiornati al 2022). Nel 1971 i laureati erano 20.613, pari al 3,6% del totale; i diplomati 51.479, pari al 9,1%; le persone con licenza media inferiore 84.776, pari al 14,9%; le persone con licenza elementare 206.324, pari al 36,4%; gli alfabeti senza titolo di studio 163.155, pari al 28,8%, gli analfabeti 41.073, pari al 7,2%. In altri termini, quasi nove residenti su dieci non arrivavano al diploma. Nel 2022, dopo cinquantun anni, i laureati sono 99.454, pari al 17,1% del totale; i diplomati 183.303, pari al 31,4%; le persone con licenza media inferiore 185.471, pari al 31,8%; le persone con licenza elementare 88.907, pari al 15,3%; gli alfabeti senza titolo di studio 21.318, pari al 3,7%, gli analfabeti 4.539, pari allo 0,8%. In altri termini, le persone che non arrivano al diploma sono scese da quasi nove a poco più di cinque su dieci.
Anche la struttura delle famiglie (dati aggiornati al 2022) ha fatto registrare significativi cambiamenti nei cinquant’anni in esame. Nel 1971 a Palermo vi erano 169.940 famiglie, con una dimensione media di 3,7 componenti per famiglia. Nel 2021, dopo cinquantun anni, le famiglie sono 265.679, e la dimensione media si è ridotta a 2,4 componenti per famiglia. Nel 1971 le famiglie mono-componente rappresentavano il 10,3% del totale, nel 2022 sono cresciute fino al 33,0%. Per converso, le famiglie numerose, con 6 componenti e più, che nel 1971 rappresentavano il 15,4% del totale, nel 2022 si sono ridotte all’1,6%.
Luogo: PALERMO, PALERMO, SICILIA
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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