Nasce Magnisi Venture, il venture studio, con sede in Sicilia, focalizzato su AI impact investing

Dall’unione di due imprenditori tech siciliani Ugo Parodi Giusino, già fondatore di Mosaicoon e Magnisi, e Giuseppe Tomasello, fondatore di Edugo startup AI poi venduta a Docebo, nasce Magnisi Venture, un venture studio con sede a Palermo e focalizzato su software AI, che lavorano su quattro ambiti dell’impact investing.

Magnisi Venture (www.magnisi.com) nasce a Palermo da un’idea di Ugo Parodi Giusino, investitore in diverse startup di successo, già fondatore di Mosaicoon, e di Magnisi, un suo primo veicolo di investimento che negli ultimi 4 anni ha supportato startup impact, ovvero società innovative volte, oltre a generare profitto, ad avere un impatto positivo sull’ambiente e la società in generale. Con lui, nel nuovo veicolo “Magnisi Venture” entra Giuseppe Tomasello, fondatore della startup di AI Learning Edugo, nata a Shangai e poi venduta a Docebo, azienda quotata al Nasdaq della quale è tuttora Vice President of AI.

In questi primi 4 anni, con Magnisi, abbiamo visto che la Sicilia e l’Italia in generale hanno una forte predisposizione a sviluppare progetti impact, e in particolare nell’ultimo periodo è emersa quella che riteniamo sia una delle più grandi opportunità dei prossimi anni, i software AI, che lavorano su quattro delle categorie tipiche dell’impact: Green, Blue Economy, Agrifood e Social. Per questo nuovo corso di Magnisi nessuno più di Giuseppe Tomasello poteva portare delle competenze uniche e una visione internazionale sull’ AI” spiega Ugo Parodi Giusino.

Prima di costituire il nuovo veicolo, infatti, Magnisi ha testato per 4 anni il modello del Venture Studio e conseguentemente ha improntato Magnisi Venture su uno dei due modelli tipici dei Venture Studio, quello del “co-founder”. Questo approccio, usato dal 57% dei Venture Studio nel mondo, prevede l’ingresso nella fase early stage in startup già esistenti e già guidate da uno o più fondatori, al fine di aiutarle a validare il modello. Quello che sta determinando una forte crescita di questo modello sul mercato, è che i founder delle startup risolvono in questo modo un problema più importante di quello di reperire i primi capitali, ovvero avere a fianco un team di esperienza che lo aiuta ad implementare un processo strutturato di validazione e crescita.

A differenza di incubatori, acceleratori e fondi di Venture Capital tradizionali, il venture studio non ha poi un limite temporale e anzi si propone come partner di lungo periodo, considerato che spesso, la crescita di una startup, richiede processi di sviluppo più lunghi e complessi durante il suo primo ciclo vitale. Magnisi Venture si propone di investire in startup nelle fasi early stage, intervenendo con investimenti pre-seed e seed esclusivamente in equity con quote di minoranza, comprese tra il 10% e il 25%, senza applicare alcuna clausola particolare tipica del Venture Capital. Tale modello la rende capace di garantire anche decisioni rapide e tempistiche di investimento estremamente snelle. Magnisi Venture ha in particolare un modello che unisce al team e che affianca i founder, un software proprietario basato su AI, che supporta le startup, aiutandole su tutti i temi tipici della fase di scaling iniziale. 

Abbiamo creato Magnisi pensando a quello che avremmo voluto io e Giuseppe come fondatori di una startup all’inizio del nostro percorso. In primis un processo di investimento molto snello, che non faccia perdere tempo su contratti d’investimento complessi e con clausole invasive spesso inutili. Quello che però riteniamo sia il valore più importante, è mettere a disposizione dei founder, su cui investiamo, competenze, strumenti e team dedicati, per aiutarli nella strutturazione dell’azienda, restando come partner pazienti al loro fianco, e senza ovviamente comportare nessun costo per la startup”, racconta Ugo Parodi Giusino.

Aggiunge Giuseppe Tomasello: “Stiamo strutturando un processo molto definito per le partecipate, che prevede un’accelerazione iniziale della startup attraverso tre fasi. La prima in presenza presso “Magnisi Studio”, la sede che abbiamo creato al centro di Palermo, dove, a stretto contatto con i founder proviamo a definire al meglio gli obiettivi e il core della startup, anche grazie ai tools che stiamo sviluppando. La seconda a Dubai, dove vivo, che è diventata negli ultimi anni una delle aree con maggior crescita al mondo, e da dove aiutiamo la startup a ragionare sin dall’inizio in ottica internazionale. La terza fase, che dura fino alla nostra uscita dalle partecipate, prevede il nostro supporto continuativo anche grazie alla nostra piattaforma AI”.

Magnisi Venture in questo senso vede la Sicilia come una location ideale per lavorare sui temi dell’impact dal centro del Mediterraneo, anche grazie al “bridge” che sta sviluppando con Dubai; per questo, si rivolge in modo più ampio a tutte le startup che lavorano in questi ambiti e che, di presenza o da remoto sposano questa filosofia. Fa parte di questo progetto l’apertura del “Magnisi Studio”, un nuovo grande spazio a piazza Politeama (la principale della città di Palermo), che, oltre a fare da hub per le partecipate, vuole servire anche a dinamizzare l’ecosistema locale. 

Ultimo tassello, infatti, è quello dell’open innovation, che in questi ultimi anni è stato sviluppato da Magnisi con il gruppo Mangia’s, leader dell’hospitality in Italia con 1.500 dipendenti e partner del fondo americano Blackstone. Come afferma il presidente Marcello Mangia, “Magnisi ci ha aiutato a sviluppare un modello di open innovation che internamente ci ha portato a definire Mangia’s una grande startup. Grazie alle competenze portate in azienda, abbiamo completamente trasformato i nostri software, ormai quasi tutti basati su AI, e trasformato conseguentemente molti processi, oltre ad implementare un modello di ESG, selezionato come best practice dall’università di Oxford. I risultati generali sono stati al di sopra delle aspettative, con una crescita che nell’ultimo anno ha visto un +40% sul fatturato, pari oggi a 114 milioni, e un +33% sull’utile”.

Conclude Ugo Parodi Giusino: “Come dimostrato con il gruppo Mangia’s, azienda d’eccellenza di origine siciliana, pensiamo che le competenze specifiche sviluppate sull’AI e sull’impact dalle startup, in generale, debbano aiutare anche le PMI Italiane ad evolversi, assorbendo queste competenze dall’esterno con un approccio più dinamico, tipico dell’open innovation. In un mercato che va sempre più veloce, ormai si rende infatti necessaria una forte trasformazione, legata all’implementazione di software basati su AI e automazioni. Rispetto ai tanti ambiti del mondo startup, la nostra idea è quella di dimostrare, nei prossimi anni, che l’impact basato su AI puó essere un ambito in cui l’Italia e la Sicilia possono essere credibili, sviluppando competenze uniche, anche perché legate ad un know how radicato nella storia del nostro territorio, ricca di biodiversità, cultura del mare, tradizioni agricole e con forte vocazione sociale, tutti temi ad altissimo potenziale nei prossimi anni”.

Luogo: PALERMO, PALERMO, SICILIA

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