“È intollerabile dover constatare come i pescatori siciliani, oltre ad affrontare i rischi propri di un mestiere che è tra i più pericolosi al mondo, siano costretti a convivere costantemente con il timore di assalti da motovedette straniere in acque internazionali. Lo Stato protegga i lavoratori del mare, nulla e nessuno può giustificare le ripetute minacce alla loro incolumità”.
Lo afferma il segretario generale della UilaPesca Sicilia, Nino Pensabene, commentando la notizia del SOS lanciato dall’equipaggio del peschereccio della marineria siracusana “Orizzonte”, che ha segnalato di essere stato colpito da raffiche di mitra sparate da una motovedetta libica. “Appena un anno fa – aggiunge Pensabene – avevamo lanciato un appello alle istituzioni dopo un episodio simile avvenuto ai danni del peschereccio catanese “Salvatore Mercurio”. Ribadiamo adesso la necessità di un intervento del Governo nazionale per garantire nel Mediterraneo sicurezza ai nostri equipaggi e imporre il rispetto dei più elementari principi di diritto internazionale. Sicurezza e dignità del lavoro e delle persone: questa, per UilaPesca e Uil, è la battaglia della vita. Si muova anche la Regione. Noi aspettiamo sempre che l’assessore Luca Sammartino risponda alla nostra richiesta di convocazione delle organizzazioni sindacali per affrontare emergenze e criticità del settore”.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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