“Sì al permesso di soggiorno, basta sfruttamento!” Migranti e associazioni in piazza lunedì per una mobilitazione regionale
Lunedì alle 14:00 scenderanno nelle strade di Palermo le comunità migranti e le associazioni di sostegno, contro ogni forma di sfruttamento e per chiedere che il diritto al permesso di soggiorno venga rispettato.
La manifestazione – convocata da Movimento Right2Be di Palermo, Contadinazioni di Partinico e Lhive di Catania – denuncia i tempi di attesa sempre più lunghi per il rinnovo o il rilascio dei titoli di soggiorno e le prassi illegittime applicate delle Questure, come richieste sproporzionate per il rilascio dei permessi di soggiorno per lavoro subordinato, in particolare per le categorie dei lavoratori/trici domestici e agricoli.
Poste Italiane e istituti bancari continuano ad applicare discriminazioni riguardo all’attivazione dei conti correnti, rendendo di fatto impossibile avere accesso a diritti di base come normali operazioni bancarie o la ricevuta di uno stipendio in modo tracciabile. L’insieme di queste prassi, sottolineano i movimenti, lascia tantissimi lavoratori e lavoratrici, in campagna e in città, in situazione di irregolarità e sfruttamento.
Il corteo inizierà a Piazza Parlamento per poi muoversi verso il Tribunale e la Prefettura, dove verranno consegnate le richieste e ribadita la necessità di un’azione immediata per i diritti dei e delle migranti.
Le rivendicazioni principali sono:
- Regolarizzazione immediata attraverso una sanatoria per tutte le lavoratrici e i lavoratori stranieri, eliminando barriere discriminatorie basate sulla capacità economica;
- Superamento del Decreto Flussi, con l’introduzione di un permesso di soggiorno di 24 mesi per la ricerca di lavoro e formazione professionale;
- Chiusura di tutti i CPR, strutture che perpetuano gravi violazioni dei diritti umani;
- Cittadinanza garantita dopo 5 anni di permanenza in Italia, senza requisiti di residenza o reddito che penalizzano chi è in difficoltà.
La manifestazione è una risposta diretta a normative come la legge Bossi-Fini e il cosiddetto “Decreto Cutro”, che continuano a creare vulnerabilità e precarietà per tutta la società.
Mustapha Jarjou, attivista, aggiunge: “Siamo stanchi di guardare governi che parlano di noi e ci strumentalizzano senza mai fare cambiamenti che migliorino davvero la nostra vita. Oggi, arriviamo da tutta la Sicilia a Palermo per dire alla REGIONE e al GOVERNO NAZIONALE che non possono continuare a fare propaganda sulla nostra pelle”.
Ippolita Basile, attivista, dice: “È tempo di cambiare, servono diritti e dignità per tutte e tutti. Si parla tanto di sicurezza, ma chiediamo sicurezza per chi? Togliere diritti e costringere le persone a subire qualsiasi forma di sfruttamento vuol dire aumentarne l’insicurezza, non combatterla.”
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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