“Quanto accaduto con l’epilogo della vertenza tra Acquapark Srl e il Comune di Melilli lascia attoniti. È un triste finale che mette a nudo una gestione miope e distorta della Cosa pubblica da parte dell’Amministrazione comunale. In questi anni è stato chiesto più volte tramite richieste di accesso agli atti, appelli in Consiglio comunale e solleciti alla stampa della sen. Ternullo, ed ora da tutta la minoranza, di sapere il reale motivo del diniego da parte dell’Amministrazione comunale a concedere l’autorizzazione ad Acquapark Srl per la costruzione di una laguna ricreativa a tema piratesco”. Lo riferiscono con una nota congiunta i consiglieri di opposizione a Melilli, sen. Daniela Ternullo, Salvo Cannata, Lucia Saraceno e Vincenzo Pecora.
“Stiamo parlando di un investimento importante, da oltre 3 milioni di euro. Un investimento che avrebbe aumentato l’appeal di Melilli, sia in ambito turistico che per i risvolti economici e occupazionali. Adesso – continua la nota – dopo che l’azienda si era anche appellata al Presidente Mattarella e la sen. Ternullo ha ricevuto offese personali da parte del Sindaco di Melilli, il CGA al quale Acquapark srl si è rivolta, con una sentenza ha dato ragione alla medesima, ritenendo infondato il rigetto. Anzi, autorizza la Società a chiedere il risarcimento di quasi 1,7 milioni di euro per il danno economico e di immagine cagionato dal Comune di Melilli”.
“Da qui la domanda cruciale – concludono i Consiglieri. Chi pagherà realmente adesso? Chi risarcirà l’azienda per anni di immobilismo, di dinieghi e ostruzionismo? Conditi da offese e contumelie ad altri rappresentanti della cittadinanza? La risposta purtroppo è scontata e la conosciamo: i cittadini. Quantomeno, il nostro auspicio è che qualcuno, da parte dell’Amministrazione comunale ci metta la faccia e chieda scusa alla comunità”.
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