Dalle felpe con il cappuccio alle fan fiction, internet è inondato di prodotti e opere che celebrano il presunto assassino.

Il suo aspetto fisico ha probabilmente contribuito alla sua romanticizzazione: Mangione è giovane, attraente e fotogenico, le sue foto sono molto circolate e commentate online, persino il suo profilo Tinder è diventato oggetto di discussione e apprezzamento, contribuendo a uno sguardo più indulgente sul crimine di cui è accusato, come accaduto in passato per altri banditi e criminali di bell’aspetto della storia statunitense.

Poche ore dopo l’arresto e l’incriminazione di Luigi Mangione in relazione all’omicidio dell’amministratore delegato della società di assicurazioni mediche UnitedHealthcare, Brian Thompson, i negozi online sono stati invasi da magliette, felpe con cappuccio, tazze, adesivi e altri articoli che inneggiano al presunto assassino e riportano frasi come: “In questa casa, Luigi Mangione è un eroe. Fine della storia”.

Su Etsy, Wired US ha trovato quasi 100 diversi annunci di prodotti con il nome o l’immagine di Mangione. Tra questi, una borsa con la foto del 26enne e la frase “Mamma, sono innamorata di un criminale” e copie in pdf di una finta copertina della rivista Time in cui Mangione appare come persona dell’anno e viene descritto come un “rivoluzionario della sanità che guida la trasformazione della salute globale”.

Il merchandising dedicato a Luigi Mangione

Questi venditori stanno evidentemente cercando di monetizzare la peculiare fascinazione di internet per Mangione, che grazie anche a un aspetto gradevole e un background privilegiato nelle ultime ore ha guadagnato parecchi fan online nonostante sia accusato di un omicidio in pieno giorno. L’attrazione per l’uomo è una tendenza preoccupante, sostengono i ricercatori, che mostra come comportamenti un tempo relegati ai margini del web stiano diventando mainstream.

Gran parte degli articoli dedicati a Mangione viene venduta da servizi online di print-on-demand, che consentono a chiunque di progettare e vendere una serie di prodotti. In uno di questi siti, My Porch Prints, un venditore offre una tazza con l’immagine a forma di cuore di un Mangione senza maglietta e la scritta “Amo il mio ragazzo”. Ma c’è anche chi vende una versione stilizzata del fratello di Super Mario, Luigi, con in mano una pistola e una felpa con cappuccio verde.

In fondo, Luigi Mangione ce lo dimenticheremo domani, perché la mitopoiesi del nostro tempo ha poco a che fare con la mitomania che ha seguito i celebri serial killer del passato, oggettificati dalle ennesime favole gotiche proposte in serie Netflix. Luigi ci piace e i social ce lo fanno sapere senza discernere la verità da una banale pruderie. Piace a noi, che chiamiamo madri le popstar indignandoci coi padroni del mondo, perché non c’è niente di peggio che il potere. Il sorriso di Luigi e i suoi addominali cancellano tutte le cose apparentemente sgradevoli che ha fatto: essersi fatto giustizia da solo nel cuore della città metropolitana per eccellenza, o aver lasciato dei figli senza padre. In fondo non sappiamo nulla di ciò che pensa questo antieroe dell’ennesima favola nera. Troppo complesso per fare una riflessione morale, preferiamo la gamification al crimine che rende la vita un banale gioco di dadi.

         Salvatore Battaglia

Presidente Accademia delle Prefi


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