Mentre COP28 Coalition lancia una giornata internazionale di proteste, in Italia la società civile unisce le forze per eliminare i sussidi pubblici ai fossili.
9 dicembre – In occasione della giornata mondiale di mobilitazione indetta da COP28 Coalition, che in Italia ha visto l’adesione tra gli altri della CGIL, nasce la coalizione italiana Liberiamoci dal fossile, con l’obiettivo di chiedere la fine dei sussidi pubblici ai combustibili fossili e la transizione rapida ed equa verso fonti di energia pulita.
La coalizione lancia fin da subito un appello rivolto non solo alle realtà attive nelle lotte per il clima e l’ambiente, ma anche a tutte le organizzazioni della società civile: sindacati, unioni professionali, rappresentanze studentesche, insegnanti, medici, pompieri, agricoltori e così via. La crisi climatica richiede misure urgenti e forti, per questo è necessario unire le forze in una piattaforma larga, coinvolgendo un ventaglio variegato di soggetti intorno al tema del contrasto alle fonti fossili, incalzano i promotori. Con un approccio inedito e multisettoriale al problema del surriscaldamento globale: rispondere ai problemi e alle esigenze quotidiane della popolazione, evidenziando i benefici concreti offerti dalla transizione ecologica.
“L’emergenza climatica è prima di tutto un’emergenza sociale, che causa ingiustizie, disparità e danni alla salute delle persone, alle economie locali e a settori strategici come l’agricoltura e l’industria, impattando il benessere di larga parte della società civile” spiega Stephanie Brancaforte, direttrice di Rinascimento Green, tra le organizzazioni che hanno già aderito al progetto. “I combustibili fossili, prima causa della crisi climatica, comportano attività che finiscono per alimentare l’instabilità geopolitica in aree dagli equilibri precari, spesso teatro di guerra e ingiustizia, oggi punti nevralgici per le attività di ricerca ed estrazione di gas, carbone e petrolio.”
Gli ultimi dati pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla rivista scientifica Lancet non lasciano spazio a dubbi. La crisi climatica è ormai una vera e propria crisi sanitaria: ogni anno muoiono prematuramente 7 milioni di persone soltanto a causa dell’inquinamento atmosferico, e il trend è destinato ad aumentare.
Secondo Oil Change International nell’ultimo anno Eni, multinazionale del fossile controllata e finanziata dallo Stato italiano, ha registrato extra-profitti pari a oltre 13 miliardi di euro di utile netto, reinvestito per raddoppiare il volume di finanziamenti per attività fossili. Non basta, l’azienda del cane a sei zampe potrebbe diventare il terzo soggetto al mondo per ricerca ed estrazione di gas e petrolio del 2023.
Solo nell’ultimo anno l’Italia ha speso oltre 63 miliardi di dollari in sussidi ai combustibili fossili, trasgredendo gli accordi della COP26 di Glasgow e gli impegni con l’Unione Europea in termini di decarbonizzazione. Risorse che, evidenzia la coalizione, invece di essere impiegate in attività che devastano il pianeta, favoriscono eventi atmosferici straordinari come siccità, ondate di calore e inondazioni, alimentano disparità sociali e minacciano la salute delle persone, avrebbero avuto un uso ben più utile per la cittadinanza italiana se impiegate per accelerare la transizione ecologica, nella lotta alla povertà, nel sostegno all’istruzione o per garantire il diritto alle cure mediche.
“La salute umana non può prescindere dalla salute dell’ambiente nel quale l’uomo vive. Se negli ultimi cento anni il prezzo dei combustibili fossili aggiustato all’inflazione è rimasto invariato, quello delle rinnovabili è calato grazie alle economie di scala. Più pannelli solari escono dalle fabbriche, più si abbassa il loro costo. Dopo decenni di innovazioni, fotovoltaico, eolico e batterie sono ormai un trio molto competitivo sul mercato dell’energia. Uscire dai combustibili fossili, quindi, non fa bene solo alla salute dell’essere umano, ma fa bene anche all’economia.” sostiene Francesco Romizi, responsabile pubbliche relazioni dell’Associazione Medici per l’Ambiente, ISDE Italia.
Eliminare i sussidi pubblici ai combustibili fossili, attuando una reale transizione diffusa verso le fonti di energie rinnovabili, permetterebbe all’Italia di avviare un percorso verso l’autosufficienza energetica, potendo contare su livelli oltremodo abbondanti di risorse naturali come sole e vento, trovando in tal modo risorse per contrastare la povertà energetica, che secondo l’OIPE colpisce nel nostro paese quasi un milione di minori.
“Stiamo assistendo a campagne inverosimili sui social, in trasmissioni televisive, tramite forze politiche, pseudo-scienziati, comitati a difesa di interessi corporativi, per gettare fango sulla conversione rinnovabile ed elettrica: contro le auto elettriche, contro le pale eoliche, contro qualsiasi cosa metta in discussione gli interessi legati alle fonti fossili. I signori del petrolio vorrebbero farci dimenticare la distruzione del clima, i tumori, le città invivibili. Si deve fare squadra e rispondere con decisione, con la forza della scienza, e pretendere dalla politica che faccia quello che deve: portarci fuori subito dall’era della combustione” sostiene Mauro Romanelli, presidente di Ecolobby.
“La crisi climatica è un’emergenza sociale e umanitaria. Intere popolazioni, rifugiati, sfollati interni e apolidi ne pagano le conseguenze soprattutto nei paesi più fragili e colpiti da conflitti. Molte persone vivono negli “hotspot climatici” senza risorse per adattarsi a un ambiente sempre più ostile. Dobbiamo agire subito anche per loro, non solo per noi, perché la crisi climatica sta colpendo in modo sproporzionato chi ha contribuito meno alle emissioni di gas serra. Abbiamo un’enorme responsabilità storica, dobbiamo impegnarci nell’eliminazione rapida ed equa dei combustibili fossili e aiutare anche le popolazioni più colpite da questa crisi che abbiamo creato noi dei Paesi del Nord del mondo in primis” dichiara il gruppo di attivisti La Goccia Resistenza Civile Antifascita.
La coalizione Liberiamoci dal fossile punta a realizzare un percorso di confronto quanto più inclusivo e condiviso, che raccolga la sofferenza climatica e le istanze di cambiamento provenienti dalla società civile, con l’ambizioso obiettivo di accomunare queste realtà in un’unica e ampia voce. L’appello a unire le forze viene rivolto a qualsiasi organizzazione, movimento o associazione che condivida l’urgenza di superare il sistema del fossile, riconoscendo nell’emergenza climatica la vera emergenza sociale di questa epoca.
Cittadini Per l’Italia Rinnovabile, Ecolobby, ISDE – Medici per l’ambiente, La Goccia Resistenza Civile Antifascista, Rinascimento Green, The Good Lobby, Transistor Italia (elenco aderenti alla coalizione in aggiornamento)
Per maggiori informazioni, è possibile contattare:
Stephanie Brancaforte, tel: 389 635 4307 / stephanie@rinascimentogreen.it
o Alessio Petronelli, tel: 333 537 6982 / alessio@rinascimentogreen.it
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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