Promuovere l’inclusione sociale attraverso i linguaggi universali dell’arte, della musica e della cucina. E’ stato l’obiettivo dell’evento “Emozioni in passerella” – con la direzione artistica di Luca Lo Bosco – che si è svolto, ieri nella sede dell’associazione Un Nuovo Giorno di via Calcante n°9.
Per l’occasione, è avvenuta una sfilata di moda di abiti disegnati e realizzati dalla stilista emergente Arina Nawali. Il trucco e parrucco è stato donato da Roberto Faraone del salone L’Hacca. Le modelle hanno sfilato a ritmo della musica live dei brani composti dall’esordiente Daniele Moschetto. Infine, al termine della sfilata, si sono potuti assaporare i piatti tradizionali di Bridget Odiase che ha proposto le pietanze del suo Paese, nell’ottica della piena valorizzazione interculturale. Gli allestimenti dello spazio e la gestione logistica sono stati curati, invece, dagli ospiti dell’Housing Sociale del progetto Ortis 2.0 insieme ai giovani dell’associazione Un Nuovo Giorno.
Tra gli altri, era presente Nuccia Cammara, assistente sociale UOC Dipendenze Patologiche dell’Asp. L’iniziativa rappresenta una tappa fondamentale del percorso di crescita personale di alcuni giovani per costruire un futuro diverso; tale processo è stato reso possibile grazie alla collaborazione con i Servizi Sanitari Territoriali (Asp), con il Comune e con le Forze dell’Ordine.
Arina Nawali, originaria dello Zambia, è sposata e ha due figli. “Vivo in Italia da 22 anni – ha detto Arina Nawali -. Sono fiera di ciò che ho creato in questi anni. Realizzare abiti mi emoziona, mi carica e mi fa stare bene. Ringrazio mio marito che ha creduto in me regalandomi la macchina da cucire. Spero un giorno di potere aprire una sartoria sociale per potere trasmettere le mie conoscenze agli altri”.
“Sono innamorato della musica da sempre – dice Daniele Moschetto, originario della Tunisia -. Il mio sogno è quello di potere diventare un giorno un professionista specializzato in musica e audio”.
“Sono in Italia da 8 anni e sono mamma di una bambina – ha aggiunto pure Bridget Odiase, originaria della Nigeria -. La cucina fa parte della mia storia e mi dà la possibilità di mettermi in gioco, sfidando me stessa per essere una donna forte ed indipendente”.
“Crediamo che, alla base di ogni attività sociale – ha affermato Luca Lo Bosco -, dovrebbe esserci sempre la possibilità di dare delle buone opportunità di lavoro futuro”. “Da soli non si va da nessuna parte perchè le cose belle si realizzano soltanto mettendo più forze e competenze insieme. In questo caso, abbiamo voluto valorizzare pienamente – ha detto Antonella Macaluso, presidente di Un Nuovo Giorno – i talenti artistici dì alcune persone che potranno fare della loro arte una professione vera e propria. E’ significativo, pure, tutto l’impegno della rete sociale e istituzionale. Pertanto, l’evento non vuole essere solo un momento celebrativo ma un’opportunità per sensibilizzare la comunità sul tema dell’inclusione sociale e sulla necessità di collaborare per costruire una società più accogliente e giusta”.