L’ente Luglio Musicale Trapanese annuncia l’ultima parte della 76ᵃ Stagione artistica che prenderà ufficialmente il via con “La furba e lo sciocco” di Domenico Sarro. Sei i titoli proposti per il finale di stagione, così come pensato dalla direzione artistica di Walter Roccaro, con due appuntamenti settimanali al mese, da ottobre fino al prossimo 21 dicembre: due titoli operistici del repertorio barocco – oltre a Sarro, anche Händel con la sua Aci, Galatea e Polifemo (6 novembre) – un omaggio a Franz Kafka con La trasformazione di K – Una fertile stagione (9 novembre), con il duo Giavazzi-Mezzena e la voce recitante di Daniele Pecci, due titoli di autore contemporaneo, il melologo Le tue Indie sono Roma (19 ottobre) di Salvatore Passantino e l’opera Un Natale ancora (13 e 14 dicembre) di Andrea Ferrante che, assieme al concerto Walt Disney racconta (21 dicembre) sono dedicati, in particolare, al pubblico dei più piccoli.

Sabato 12 ottobre, alle ore 18:30, la Sala Pompeiana di Palazzo D’Alì, sede attuale del Comune di Trapani, accoglierà la rappresentazione dell’Intermezzo buffo “La furba e lo sciocco”, su libretto di Tommaso Mariani e musica di Domenico Sarro. La regia e i testi aggiunti sono di Matteo Peirone. I costumi sono invece di Simone Martini.

Matteo Peirone, basso – baritono di fama internazionale, vestirà anche i panni del Conte Barlacco e sarà in compagnia del soprano Linda Campanella, che vestirà i panni di Madama Sofia, e dall’attore Luca Cicolella che invece ricoprirà il ruolo del Maestro Domenico Sarro. I tre interpreti saranno accompagnati dall’Ensemble dell’Ente Luglio Musicale Trapanese diretto dal M. Massimiliano Piccioli che sarà anche il maestro al cembalo.

«La scommessa di questo spettacolo – dichiara il regista Peirone – è quella di fare un viaggio nel tempo e approdare nella prima metà del 1700, a Napoli. Ci sposteremo così in quel mite inverno del 1731, quando il sipario del Teatro di San Bartolomeo si aprì su “La Furba e lo Sciocco”. Staremo in compagnia del compositore, Domenico Sarri, vivremo le esilaranti avventure della furba Sofia e dello sciocco Barlacco e, coabiteremo con alcuni “fantasmi” di quel settecento napoletano. Il “teatro”, che finge la realtà e realizza la finzione, certamente saprà creare questo incanto. La meraviglia di una capitale del barocco come è Trapani, farà il resto. Il tutto grazie a quella magia che ci fa ridere e sorridere, piangere e sognare: quella magia eterna che si chiama Opera».

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