Venerdì 8 novembre p.v. incroceranno le braccia per 24 ore i lavoratori del comparto Trasporto Pubblico Locale. All’origine della protesta: il rinnovo del contratto nazionale, il riconoscimento di migliori condizioni di lavoro e la promozione di una riforma del settore che possa garantire un servizio pubblico di qualità da offrire alla cittadinanza. “Purtroppo, a pagarne le conseguenze saranno i cittadini che si vedranno privati di un servizio essenziale, – afferma Romualdo Moschella, segretario regionale della FASA CISAL – ma la protesta è d’obbligo dopo la totale indifferenza del Governo Centrale nei confronti di un settore strategico quale il TPL. I problemi sono molteplici e si dilungano ormai da anni”. I lavoratori provenienti da tutta Italia si ritroveranno a Roma dalle ore 10.00 alle 12.30; alla protesta parteciperà anche una delegazione siciliana. “Ad oggi – continua Moschella – le problematiche più sentite sono innanzitutto il trattamento economico non all’altezza del lavoro di responsabilità che giornalmente espletano i lavoratori, in particolare i conducenti; ed ancora la sicurezza sul lavoro e gli orari di lavoro stressanti. Tutto questo, sta facendo allontanare i giovani da questo settore ormai sottopagato e privo di futuro, nel frattempo le parti datoriali ed il Governo centrale non trovano il giusto compromesso per rilanciare seriamente il settore strategico del Trasporto Pubblico Locale”. La speranza della sigla sindacale è che la protesta di giorno 8 (durane la quale non saranno rispettate le fasce di garanzia) possa far giungere alla riapertura della trattativa interrotta a Roma.
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