Palermo 20 dicembre 2024 – Immobiliare Strasburgo: i 15 operai che lavorano per l’azienda confiscata alla mafia, sequestrata nel 1993 a Vincenzo Piazza, uno dei più grossi sequestri mai realizzati in Italia, otterranno il riconoscimento della qualifica superiore e un aumento di un centinaio di euro lordi in busta paga.

E’ la prima volta in tutti questi anni che dei lavoratori di aziende in confisca definitiva riescono ad accedere alla qualifica superiore. Un riconoscimento al quale ha lavorato a lungo la Fillea Cgil Palermo, che fa leva sul contratto nazionale dell’edilizia sottoscritto nel marzo 2022.

Alle 15 la Fillea incontrerà i liquidatori nominati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Fabrizio Abbate e l’avvocato Donatella di Nicola.

 Il patrimonio della società immobiliare conta almeno 500 immobili in città, che oggi sono sedi istituzionali (assessorati regionali e uffici del Comune) e scuole. Affitti e introiti che hanno consentito all’Agenzia e ai liquidatori di tenere in piedi in tutti questi anni l’azienda e di salvaguardare l’occupazione.

“Come Fillea – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – da tempo chiedevamo un riconoscimento in termini di aumento delle qualifiche ai lavoratori impegnati nella gestione e manutenzione degli immobili confiscati. La nostra richiesta è stata accolte dai liquidatori della società, ai quali va il nostro plauso. Per farlo occorreva l’autorizzazione da parte dell’Agenzia dei beni confiscati, che è arrivata”.  

“Fondamentale è stata la leva del contratto nazionale collettivo di lavoro dell’edilizia, che – spiega Piero Ceraulo – nell’ultimo rinnovo apre alla possibilità per le imprese di attivare percorsi di formazione nell’ente bilaterale, per l’acquisizione di nuove competenze, meccanismo che consente l’aumento di livello e il riconoscimento delle mansioni superiori ai lavoratori. Tutti e 15 avanzeranno di un livello, per centinaia di euro lordi, a partire dal primo gennaio 2025. Una novità che per la prima volta ha effetto dentro un’azienda sequestrata e confiscata alla mafia”.

“Il risultato importante a cui siamo approdati – conclude Ceraulo – è frutto della capacità di relazionarci con il sistema delle imprese confiscate e di avere costruito buone relazioni sia con liquidatori che con l’Agenzia, che hanno condiviso questo percorso.  Oggi pertanto riusciamo a dare un giusto riconoscimento a dei lavoratori dopo 20 anni di lavoro continuo, che si è riusciti a tutelare”.

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