“Un approfondimento su come i comuni possano attivare il servizio civile universale aderendo al network ANCI e, attraverso varie attività da espletare all’interno dell’amministrazione, far crescere i giovani che offriranno un servizio utile alla collettività. Riteniamo che l’adesione alla rete rappresenti una importante opportunità per i comuni dell’Isola che potranno ottenere risposte e supporto in tempo reale e usufruire di un’assistenza costante e altamente qualificata nelle varie fasi di progettazione”.
Lo ha detto Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’ANCI Sicilia, durante l’incontro dal titolo “Il servizio civile universale nei comuni della Sicilia”, svoltosi il 19 giugno e organizzato dall’Associazione dei comuni siciliani in collaborazione con ANCI e ANCI Lombardia.
Ai lavori hanno partecipato: Onelia Rivolta, responsabile Servizio Civile ANCI Lombardia, e Sebastiano Megale, referente Servizio civile ANCI Lombardia.
Durante l’incontro gli esperti dell’ANCI Lombardia hanno illustrato le modalità di accesso al servizio civile, rivolto ai giovani dai 18 ai 29 anni con un impegno di 25 ore settimanali per un anno nei servizi socio-educativi, culturali, di protezione civile e di tutela ambientale.
ANCI Lombardia, con il network delle ANCI regionali, è un ente iscritto all’albo di Servizio Civile Universale – sezione nazionale – al fine di: promuovere e favorire lo sviluppo delle politiche giovanili nei territori, sostenendo gli enti locali nella gestione dei progetti di servizio civile; favorire l’accesso degli enti locali al sistema servizio civile con un ruolo attivo e propositivo coordinando i loro sforzi a livello territoriale e progettando interventi di servizio civile innovativi e qualificati; definire una strategia politica di servizio civile degli enti locali comune e condivisa, che sappia progettare servizi utili ai giovani e al territorio, eviti concorrenze tra enti e realizzi criteri omogenei di qualità e strumenti efficaci di controllo e monitoraggio dell’attività; far convergere sull’attività le migliori risorse umane disponibili quali esperti di monitoraggio, tutor, selettori, formatori, senza che l’intero staff di progetto debba essere a carico del singolo ente; Facilitare l’accesso al servizio, permettendo che anche enti più deboli da un punto di vista organizzativo possano realizzare progetti di qualità; costruire sinergie tra attori diversi, che favoriscano lo sviluppo delle reti territoriali già esistenti (come, per esempio, le Unioni di Comuni, i piani di zona socio- sanitari, i consorzi territoriali di servizi bibliotecari) e la nascita di nuove reti per altri tipi di intervento.
Per i sistemi di accreditamento al sistema e l’avvio della progettazione consultare https://www.scanci.it