In data 15 maggio 2023 il Garante regionale dei diritti dei detenuti – insediatosi nelle funzioni lo scorso 12 maggio – accompagnato dal dirigente dell’Ufficio, ha effettuato la sua prima visita presso la Casa di reclusione di Augusta soprattutto per la doverosa attenzione agli eventi critici di cui si è avuto conoscenza nel fine settimana.

Alla visita hanno partecipato anche i magistrati di sorveglianza che seguono i detenuti del predetto istituto, dott.ssa Monica Marchionni e dott.ssa Alessandra Gigli, particolarmente collaborative e preziose in quanto mostravano di conoscere personalmente i detenuti e di avere frequentato spesso l’istituto.

Il numero di detenuti presenti al 14/05/2023 è di 476 unità, distribuite nelle camere di pernottamento delle dodici sezioni esistenti. La capienza regolamentare è invece di 364 posti. Pertanto, si registra un tasso di sovraffollamento del 131% rispetto alla capienza regolamentare, che è di soli 364 posti. Alcune camere non sono disponibili e la capienza effettiva si abbassa a 339 posti. Quindi, il tasso di sovraffollamento è del 140%, nettamente superiore al tasso di sovraffollamento medio nazionale.

Le difficoltà gestionali dell’istituto si aggravano per la presenza di due sezioni destinate all’alta sicurezza, ospitanti complessivamente poco più di cento detenuti.

Una delle due suddette sezioni è dotata di stanze tutte con bagno e doccia, mentre l’altra sezione presenta un ambiente fatiscente, in stato di notevole degrado, destinato a docce in comune. Anche molte altre sezioni sono prive di stanze con bagni dotati di docce.

Quanto rappresentato determina malcontento in quei detenuti che necessariamente vengono destinati nella sezione priva di docce in camera.

Il Garante, di concerto con la direttrice e con il comandante dell’istituto che hanno assicurato la fattiva collaborazione anche degli agenti addetti alla M.O.F., ha proposto l’avvio di progetti, da presentare a Cassa delle Ammende e da realizzare in economia, in amministrazione diretta, con l’impiego di manodopera detenuti. Su tale iniziativa si è già avuta per le vie brevi l’approvazione e l’assenso del Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria dott.ssa Cinzia Calandrino. Analogo assenso è pervenuto dal dirigente generale del D.A.P., dott. Gianfranco De Gesu, per eventuali necessità di temporaneo trasferimento di un numero limitato di detenuti in alta sicurezza, onde potere espletare “in progress” i lavori sopra citati.

Ancora, l’organico della polizia penitenziaria previsto ammonta a 251 unità, di cui 4 commissari, 18 ispettori, 17 sovrintendenti e 212 assistenti-agenti; l’organico in dotazione è invece di sole 226 unità e quello effettivo è di 181 unità, a causa di distacchi temporanei presso altri istituti e/o missioni continuative. Tale disponibilità, secondo quanto riferito dal comandante d’istituto, a breve diminuirà di circa ulteriori 12 unità per la messa in aspettativa di personale della polizia penitenziaria che si candiderà alle prossime elezioni amministrative.

Pertanto, il coefficiente personale presente/detenuti ristretti è pari a circa lo 0,38, indice di molto inferiore alla media regionale, che è pari a 0,61.

Ulteriore grave carenza di personale si registra con riguardo al personale giuridico pedagogico (gli educatori) il cui numero di effettivi è pari a 6, rispetto ad una dotazione organica prevista di 9. In considerazione dell’effettivo tasso di sovraffollamento innanzi rappresentato, il numero degli educatori presenti dovrebbe essere almeno il doppio di quello attuale.

Tali carenze e criticità comportano notevolissimi disagi per il personale con eccessivi carichi di lavoro e compromissioni per l’implementazione delle attività trattamentali a beneficio delle persone ristrette.

Per quanto concerne il settore sanitario, l’istituto è dotato di guardia medica permanente H24 ed assicura la presenza quotidiana di almeno uno psicologo per 3-4 ore tutti i giorni, la sola domenica esclusa. Lo psichiatra dell’ASP interviene solo quando se ne presenta la necessità, su richiesta della direzione sanitaria del carcere. Tale tipo di assistenza è del tutto inadeguato e insufficiente in considerazione che nell’istituto, per come si è avuto modo di constatare, moltissimi detenuti presentano un elevato grado di disagio sia psicologico che psichiatrico.

Nel corso della visita, unitamente alle due magistrate di sorveglianza, si è avuto un dialogo con due detenuti che accusavano gravi disagi, uno dei quali rifiutava la terapia, mentre l’altro aveva anche intrapreso lo sciopero della fame. In esito al colloquio con il Garante e all’impegno della direttrice a prestare attenzione ad alcune sue istanze, si apprendeva, nello stesso pomeriggio, che il detenuto aveva interrotto lo sciopero della fame.

Fatto il superiore punto sulle condizioni di oggettivo sovraffollamento dell’istituto e di contestuale grave sotto dotazione organica, sono state acquisite le notizie fondamentali che hanno riguardato i due detenuti deceduti in ospedale ove erano stati ricoverati a seguito di sciopero della fame.

Con riferimento ai due detenuti suddetti, si è avuta la possibilità di conoscere in dettaglio, anche nelle successioni cronologiche degli eventi e degli interventi, le due drammatiche vicende. Si ritiene tuttavia, stante le indagini in corso dell’Autorità giudiziaria, che si auspica siano tanto rapide quanto chiare, di non rendere pubbliche le conoscenze acquisite onde evitare inopportune interferenze. Sul piano generale, appare tuttavia doveroso segnalare che nell’intera isola esiste una sola Articolazione di tutela di salute mentale presso l’istituto di Barcellona Pozzo di Gotto, del tutto insufficiente a soddisfare le numerose richieste che pervengono dai 23 istituti siciliani. Si rappresenta, quindi, l’assoluta improcrastinabile urgenza di attivare le ulteriori analoghe due strutture presso l’Istituto Pagliarelli di Palermo e presso l’istituto di Siracusa che, sebbene programmate, saranno oggetto di sollecita attenzione per l’effettiva rapida attivazione. Onde prevenire poi il rischio di illegittime detenzioni di persone destinate alle REMS, appare pure opportuno accelerare l’effettiva attivazione della REMS di Caltanissetta, anche questa già programmata.

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