Palermo 21 gennaio 2025 – La Fp Cgil Palermo vince in primo grado la seconda causa contro il Comune di Palermo per “la reitera illegittima dei contratti a termine oltre i 36 mesi”.  

Questa volta a ottenere ragione sono stati dieci dipendenti tra cui anche lavoratori dei servizi educativi 0-6 anni, otto donne e due uomini, che per dieci anni di fila, dal marzo 2009 fino alla stabilizzazione avvenuta il 30 settembre 2019, hanno lavorato con un contratto a tempo determinato, prorogato di volta in volta. 

  “E’ la conferma di quanto già ottenuto con la sentenza precedente, che ha riguardato altri 50 dipendenti – dichiara il segretario generale Fp Cgil Palermo Andrea Gattuso, che ha assistito i dipendenti vincitori – il giudice ha ritenuto che il lavoro precario è un danno per il lavoratore”. 

Il giudice del Lavoro di Palermo, Paola Marino, ha accolto la tesi difensiva dei ricorrenti, difesi dagli avvocati Pietro Vizzini Giovanna Corrao. E ha così condannato il Comune di Palermo a corrispondere a ciascun lavoratore una somma pari a 12 mensilità sulla base dell’ultima retribuzione, la misura massima prevista dalla legge, a titolo di risarcimento del danno subito per “l’abusivo ricorso al contratto di lavoro a tempo determinato da parte dell’ente”. 

“Per dieci anni i dipendenti hanno lavorato nell’incertezza, senza sapere se il loro contratto sarebbe stato reiterato – aggiunge Gattuso – Secondo la direttiva europea, il Comune non ha rispettato le norme sui contratti a termine, che oltre i 36 mesi non si dovrebbero utilizzare”. 

Ci sono ancora oltre un centinaio di dipendenti comunali in attesa di giudizio per il lavoro precario svolto per lungo tempo.  

“Ci sono altre cause in corso, che stiamo seguendo come sindacato – aggiunge Gattuso – Riteniamo che il Comune debba fare una valutazione, a questo punto, per evitare di perdere in giudizio e riconoscere quanto previsto dalla normativa. La situazione è identica per tutti, cambia solo il profilo professionale dei dipendenti. Auspichiamo che il Comune, anziché continuare a opporsi come sta facendo, impiegando risorse ingenti per affrontare il processo e pagare le parcelle esose degli avvocati, arrivi a una conciliazione per evitare danni erariali”. 

“Ancora una volta – è il commento dell’avvocato Vizzini – il Tribunale ha confermato che il Comune ha utilizzato in modo illegittimo dei lavoratori precari e ha stabilito il giusto riconoscimento”.





Questo contenuto è stato disposto da un utente della community di blogsicilia. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore. Se hai richieste di approfondimento, questioni da sollevare o ogni altra osservazione su questo contenuto non esitare a contattare la redazione o il nostro community manager.