Il 5 dicembre all’Itc Vittorio Emanuele III seminario formativo sulla riforma dell’istruzione tecnico professionale di Flc Cgil e di Proteo Fare Sapere Palermo


 

Palermo 26 novembre 2024 – Si terrà il 5 dicembre, dalle ore 10 alle 13, presso l’Istituto tecnico industriale

Vittorio Emanuele III di Palermo, di via Duca della Verdura, 48, l’incontro “Quale idea di scuola? I cambiamenti e i limiti della riforma dell’istruzione tecnica e professionale”. Si tratta di un seminario di formazione, organizzato dall’associazione professionale Proteo Fare Sapere Palermo, che riunisce docenti, dirigenti e personale Ata, e dal sindacato Flc Cgil Palermo, in collaborazione con l’ I.T.S.T Vittorio Emanuele III, guidato dal dirigente Carmelo Ciringione.

Al seminario interverranno: Elisabetta Di Patti, presidente di Proteo Fare Sapere di Palermo, Rossella Lo Bianco, docente, Fabio Cirino, segretario generale Flc Cgil Palermo, Eliana Romano, presidente di Proteo Fare Sapere Sicilia, Franco Pignataro, responsabile regionale dirigenti scolastici Flc Cgil e Grazia Maria Pistorino, segretaria nazionale Flc Cgil.

L’evento intende proporre una riflessione sul Ddl, approvato a fine luglio, che ha riformato l’istruzione tecnica e professionale e sulla filiera tecnico-professionale che riduce il percorso di studi da 5 a 4 anni e che era già stata severamente bocciata dalle famiglie e dai docenti.

“L’obiettivo – dichiarano il segretario generale Flc Cgil Fabio Cirino e la presidente di Proteo Fare Sapere Palermo Elisabetta Di Patti – è quello di dare in 4 anni piena realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione, anticipando l’ingresso dei ragazzi nel mondo del lavoro e favorendo principalmente una formazione che soddisfi le esigenze delle aziende. Ma in questo modo non si rischia di picconare il sistema educativo scolastico, tagliando le risorse destinate all’istruzione e piegandola a mero servizio per le imprese, senza alcun coinvolgimento della comunità educante?”.

 Al seminario verranno analizzate le finalità della riforma e poste domande sul ruolo della scuola pubblica e della comunità educante.

“Noi crediamo fermamente – proseguono Cirino e Di Patti – in una scuola che abbia come finalità la crescita e la formazione del cittadino del domani, capace di inventare il lavoro del futuro, e non considerata, invece, come un luogo di semplice addestramento professionale, dove la cultura e l’istruzione si piegano al servizio del mercato e delle aziende”.

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