Palermo 31 luglio 2024 – All’Istituto autonomo case popolari i 120 dipendenti da novembre aspettano il via libera ai premi di produttività. L’amministrazione ha scritto al Mef e non è arrivata ancora la risposta. E intanto il commissario straordinario dell’Iacp ha firmato di suo pugno una delibera per raddoppiare le indennità ai vertici dell’istituto. Per il presidente del consiglio d’amministrazione, in questo momento sostituito dal commissario, l’indennità passa da 20 mila a 40 mila euro.

“Dal 2016 non c’è più contrattazione decentrata, non esiste salario accessorio. Ai lavoratori continuano a ripetere che non c’è un euro in cassa.  E il governo regionale cosa fa: nomina un nuovo commissario, l’ex dirigente regionale in quiescenza Alessandra Russo, che tra i suoi primi atti firma in pratica per se stessa direttamente il raddoppio dell’indennità d’incarico. Quanto di più paradossale si possa immaginare. Una delibera che mortifica profondamente i lavoratori”. A dichiararlo è Saverio Cipriano responsabile enti locali della Fp Cgil Palermo.

Gli aumenti in questione decorrono dal mese di luglio. La delibera commissariale prevede la ridetermina dei compensi annui al lordo di Iva, e dei contributi, per i componenti degli organi di amministrazione e di controllo dello Iacp. Gli enti che hanno concluso gli ultimi tre rendiconti in avanzo hanno la facoltà di fissare, previa delibera del cda, il compenso annuo del presidente del consiglio d’amministrazione entro il limite massimo di 40 mila euro e a tutti gli altri componenti degli organi di amministrazione e di controllo entro il limite massimo di 25 mila euro. Al presidente del collegio dei revisori la nuova determina porta il compenso a 14 mila euro e ai componenti a 12 mila.  

“Da novembre continuano a dire ai lavoratori che la Ragioneria di Stato non risponde. Sulla contrattazione decentrata c’era la possibilità di un welfare integrativo.  Ma l’amministrazione non ha i soldi – aggiunge Cipriano – Tre giorni fa, mentre ancora si aspetta la risposta del Mef, che dovrebbe liberare finalmente le somme dopo 10 anni, deliberano che al cda vengano raddoppiate le indennità. Hanno subito colto l’opportunità non di un semplice aumento ma del raddoppio, a discapito dei lavoratori. I soldi per i vertici esistono, i lavoratori devono continuare a camminare a piedi, per loro è sempre tutto bloccato”.

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