Palermo 22 ottobre 2024 – “Vorremmo capire se il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che lo scorso 2 agosto ha sottoscritto un protocollo con il sindacato confederale, con il quale si è impegnato ad aprire un tavolo di discussione sulle aziende partecipate, sia lo stesso che in un altro tavolo ha già deciso la privatizzazione della Gesap, perché se così fosse dovremmo prendere atto che quella firma sul protocollo non vale molto”.
A dichiararlo è il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, assieme a Dario Fazzese, componente della segreteria con delega alle partecipate, alla vigilia dell’incontro che si terrà il 30 ottobre alle 15 al Comune tra sindaco e sindacati confederali sul tema Partecipate, Bilancio, Pnrr.
La Cgil ribadisce la sua posizione contraria alla svendita delle aziende partecipate del Comune di Palermo e i timori rispetto alla privatizzazione in corso della Gesap.
“Il 30 ottobre, in questa prima riunione, vorremmo discutere anche della Gesap, così come delle altre partecipate, prima di dovere leggere sui giornali che le scelte sono state già prese – aggiunge Ridulfo – Per noi la Gesap più che venduta andrebbe migliorata: è incredibile quello che è accaduto nei giorni scorsi. I processi di privatizzazione parziale di quote o azioni pubbliche non possono essere subiti dai cittadini e dai lavoratori. La Gesap, come le altre aziende partecipate, è un patrimonio dei palermitani”.
La Cgil Palermo chiede di aprire una discussione, che finora è mancata, con la città e con le forze sociali e non solo coi privati interessati “a un pezzo della torta dei servizi pubblici”.
“E’ fin troppo evidente – prosegue Ridulfo – che il ritorno in pista dell’ad di Gesap e il silenzio generale sulla privatizzazione stia avvenendo con il consenso trasversale tra le forze politiche. Non sappiamo però a quale prezzo”.
Un anno fa Cgil Palermo e Filt Cgil avevano chiesto a Comune, Prefettura, Gesap e Enac, a seguito di alcune emergenze esplose in aeroporto, di aprire tavoli di confronto sull’handling, sulla sicurezza, sulla mobilità del personale e sulla privatizzazione dello scalo da tempo annunciata.
“Il tavolo sull’aeroporto non è mai stato attivato – aggiunge Ridulfo – evidentemente non a caso. Tra le richieste, forse anche la più importante, c’era quella di definire un protocollo di legalità sui flussi di manodopera, nell’intero sito aeroportuale, per rendere più trasparente il sistema di appalti e subappalti. Evidentemente gli interessi erano e sono altri”.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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