Francesco Agati. Primo progetto al mondo: Unificazione di Pozzi artesiani e cisterne d’accumulo.

Data la gravissima siccità che sta colpendo i Liberi Consorzi di Caltanissetta, Enna, Agrigento, propongo un progetto unico nel suo genere, una fusione tra pozzi artesiani: acqua di falda; e, cisterne/serbatoi comunemente chiamate “funghi”.

Secondo la nostra stima, occorrerebbe perforare almeno 10 pozzi artesiani per città medie/piccole di settantamila abitanti, così da poter sopperire alla siccità e ridurre del 90% la carenza idrica nei momenti di maggiore difficoltà.

I pozzi dovrebbero avere una portata che permetterebbe l’accumulo d’acqua da immettere direttamente nelle cisterne; i grossi serbatoi a ridosso dei pozzi sarebbero costruiti in cemento armato; l’acqua accumulata verrebbe immessa nella rete idrica cittadina al bisogno automaticamente per discesa. Pertanto per poter svolgere la sua funzione il serbatoio deve avere una capacità di invaso, che a seconda dei casi, può essere formata da diverse aliquote quali: 1) capacità di compenso; 2)capacità di riserva.

La capacità di compenso dipende dalla portata media in arrivo e dalla legge di consumo dell’abitato. La capacità di compenso si potrebbe calcolare esattamente per ogni abitato, conoscendo l’andamento dei consumi giornalieri. Ma questo esatto rilievo dei consumi può avvenire quando l’acquedotto è già da tempo in esercizio e non prima, pertanto occorre normalmente basarsi su ipotesi più o meno attendibili.


Se come si usa fare generalmente, la portata media in arrivo è quella relativa al giorno di maggior consumo annuo qm, rimangono da compensare soltanto le punte orarie e in questo caso normalmente il volume di compenso viene assunto pari a circa il 25-30 % del volume giornaliero distribuito nel giorno di massimo consumo.

Un Altro importante elemento è la capacità di riserva è destinata ad assicurare il servizio nei periodi di interruzione dell’acquedotto di alimentazione per una qualsiasi causa.

Tale capacità è funzione di diversi parametri, quali l’età dell’acquedotto di adduzione, i terreni attraversati, la lunghezza delle adduttrici e il loro numero, le pressioni di esercizio.


Pertanto nella pratica, a seconda dei casi, la capacità di riserva viene proporzionata ad un massimo di tre giornate di erogazione normale.

Ovviamente la “politica” dovrebbe cercare i fondi e qui arriva il difficile, abbiamo calcolato che per ogni impianto unificato occorrerebbe dai 350.000,00 ai 450.000,00 euro (pozzo+serbatoio+impianto di presa e immissione), siamo consapevoli, con l’attuale politica non sarà facile nel breve termine 5/10 anni realizzare l’opera idraulica almeno in comuni come quello di Gela.

Luogo: Studio Immobiliare , Berchet, 5, GELA, CALTANISSETTA, SICILIA

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