La Teoria. Negli anni abbiamo sempre pensato che tutta l’area a nord, sud (mare), est, ovest del petrolchimico di Gela fosse inquinata da idrocarburi, metalli pesanti, e nelle stesse aree ci fosse la presenza di radioattività, di tale teoria ne parlai anche con il Luogotenente di Gela mi diceva: stiamo analizzando dei pesci pieni di mercurio”, la zona petrolchimico è interdetta alla pesca da decenni.


Secondo i miei studi come Energy Manager.


Preambolo. La domanda è logica, legittima, semplice, si apre un dissalatore, per chiuderlo dopo pochi anni e continuare a pagare le rate; perché questa follia?..


In questi (periodo 2012/2015) le solite testate giornalistiche locali bombardavano di false notizie, la stessa cosa dichiaravano i politici: “Davanti il Golfo di Gela è passato un sottomarino russo, perdeva liquido radioattivo”. Le consuetudinarie falsità manipolatorie gelesi.


Il sospetto. Dopo le analisi, si era riscontrato che le acque adiacenti il Petrolchimico erano radioattive e pericolose per la salute umana, e che nell’esatto punto in cui si prelevava milioni di metri cubi di acqua dal mare vi era la presenza di radioattività.


Acqua radioattiva veniva pompata dopo la potabilizzazione veniva introdotta all’interno della rete idrica e fino alle abitazioni, cioè i gelesi e non solo per cinque anni sono stati in contatto con radioattività proveniente dal mare adiacente al Petrolchimico. Secondo gli studi, la radioattività ha una durata da otto giorni ai trecento anni. Non avendo accesso alla documentazione, e non potendo effettuare campionamento e analisi il tutto restava una tesi, null’altro.


Causa la realizzazione del gasdotto che doveva collegare Malta a Gela veniva fatto un campionamento a mare, adiacente il petrolchimico. Nelle stazioni di campionamento prossime all’approdo di Gela, nelle vicinanze del chiuso dissalatore le concentrazioni dei composti radioattivi risultavano Uranio 238 e del Torio 234. La mia tesi era esatta! Il Dissalatore tenuto in vita solo cinque anni e costato cento quaranta milioni di euro che paghiamo ancora oggi fino al 2025 è stato chiuso per radioattività delle acque antistanti il Petrolchimico di Gela. Dopo l’inquinamento di aria (pet-coke), terra (idrocarburi) con molte zone interdette ancora oggi, falde, l’industria ha inquinato pure l’acqua dei rubinetti, un disastro ambientale unico al mondo, punito con il codice penale dagli articoli 439, 452.


Si suggerisce alle istituzioni regionali. Dopo le verifiche, constatato che le aree sono inidonee per inquinamento radioattivo e altro, si chiede al Presidente della Regione Renato Schifani di trovare un’area distante dal Petrolchimico per ricostruire il nuovo dissalatore di Gela. 

Luogo: Studio Immobiliare Dott. Francesco Agati , Berchet, 5, GELA, CALTANISSETTA, SICILIA

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