Gela. Possiamo dire che l’estate 2024 è ormai passata, pochissimi sono stati i gelesi emigrati che hanno passato le ferie in città. ancora meno i turisti, praticamente presenza inesistente. Purtroppo i danni effettuati da alcuni giornalisti ha causato un danno economico alla città senza precedenti, i rappresentanti “politici” (sempre gli stessi) non riescono a risolvere un solo problema. La città si adatta, i giovani scappano dalla capitale della falsità e diffamazione; fattori sociali ormai divenuti strutturali e genetici nel gelese. Mi dicono. A Gela alcune persone pensano addirittura di non pagare i professionisti, una cultura nata con la finta parola della legalità, attualmente il gravissimo problema non viene attenzionato e debellato dalla Magistratura che preferisce l’innescarsi di un lungo processo civile, forse perché pensa che Gela sià una città normale, quanto normale non è.
I lavori al museo fermi, i soliti contenziosi fermano il museo del mare, le mura timoleontee costantemente chiuse, della sede dell’Università distaccata di Enna solo comunicati; Gela è l’unica città isolata per cielo, per mare e per terra, le bonifiche e smantellamento del petrolchimico solo uno slogan. La città continua a scendere di numero di abitanti oggi circa 69.000, la settima della Sicilia. La gente stanca non si reca più a votare, sembrerebbe che il campanello d’allarme non sia stato compreso dalla politica che continua a fare quello che ha sempre fatto, niente.
La situazione economica è disastrosa, in centro sono più i locali chiusi che le attività aperte; la gente ormai diffida dalla legge in passato i sequestri hanno raso al suolo imprese, imprenditori, operai, e tutta l’economia circolante.
Il dissesto sta causando problemi irrisolvibili a molte famiglie che si vedono recapitare cartelle esattoriali e notifiche comunali di pagamento altissime, un dissesto causato dalla politica, dalla mancanza di controlli da parte della Procura, a da alcuni giornalisti politicizzati che da trent’anni manipolano i gelesi verso l’amico politico.
Negli anni passati i gelesi sono stati succubi, manipolati da alcuni organi di disinformazione, un’emittente fallita subito dopo la caduta del finto sindaco della legalità, e un giornale cartaceo hanno fatto più danni loro all’economia locale che lo scoppio di una bomba atomica.
Sperando che chi legga capisca, cito Jean Bodin, scrive usando un’antica similitudine tra lo Stato e l’imbarcazione: “ora che la tempesta si è messa a tormentare il vascello del nostro Stato con tale violenza che i capitani e i piloti sono tutti ugualmente stanchi e sfiniti dalla diuturna fatica, è necessario che i passeggeri stessi intervengano a prestare soccorso. Per salvare la barca non basta un discorso oratorio, semplicemente brillante poiché le malattie non si curano con lo splendore delle parole” . Oggi chi comunica a Gela usa un’arma potentissima quella della persuasione e manipolazione ma puntata sulla tempia di Gela, invece di utilizzare il proprio potere, potere giornalistico per la crescita, lo sviluppo e l’evoluzione, pensano di migliorare la città distruggendola con un’arma potentissima, la comunicazione che ai giorni nostri diventa virale in poche ore.
Luogo: Studio Immobiliare Dott. Francesco Agati , Berchet,, 5, GELA, CALTANISSETTA, SICILIA
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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