Formazione, Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola: “Finalmente si ripristinano le regole contrattuali e di legge per il personale”. Un successo per i sindacati.

 

Palermo. Da questo momento al dipartimento Formazione, il personale sarà reclutato attraverso bandi e regole fissate da sindacati, Regione ed enti che hanno stretto un accordo già nel 2018, le cui norme sono contenute nella legge regionale 23/2019 che ha riformato il settore. Un risultato importante per Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, guida da Michele Vivaldi, Federico Honorè e Ninni Panzica, che da tempo denunciavano una persistente violazione delle norme contrattuali insieme alla quella delle norme sull’accreditamento. “Il dipartimento della Formazione, guidato Maurizio Pirillo, a differenza di quello delI’Istruzione, – spiegano le organizzazioni sindacali –  ha ripristinato le regole sia riguardo all’applicazione del contratto nazionale di lavoro di settore sia per ciò che concerne il reclutamento del personale. Ci aspettiamo adesso che anche il dipartimento dell’Istruzione segua questo percorso”. In particolare sono due i riferimenti che hanno reintrodotto le regole. L’art. 3 dell’atto di adesione (allegato 5 all’avviso 7/2023), ovvero il documento attraverso il quale il dipartimento fissa gli obblighi reciproci con l’ente che riceve il finanziamento. Nell’articolo si legge che il beneficiario è tenuto ad “applicare nei confronti del personale dipendente il contratto nazionale del settore di riferimento”. Ne discende che gli enti non potranno applicare contratti polisettoriali e dunque l’unico ccnl di settore è quello sottoscritto da Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola. Il secondo articolo è il numero 6 dell’Avviso 7/2023: il personale dovrà essere selezionato in base alla qualifica e all’esperienze professionali tenendo in debito conto che la priorità all’assunzione spetta agli operatori iscritti all’alba istituiti per legge. “La scelta del dipartimento della Formazione non solo non viola alcun principio di pluralità sindacale ma è fedele alla recente sentenza della Corte di Cassazione (n.27711 del 02/10/2023) che segna il percorso senza errori per l’individuazione della retribuzione più equa e sufficiente prevista dall’art.36 della nostra Costituzione. Cgil Cisl e Uil assisteranno, come sempre, i lavoratori che segnaleranno decisioni datoriali che limiteranno il diritto ad una equa retribuzione e che non rispetteranno le corrette procedure per il reclutamento del personale”.

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