La questione degli espropri legati alla costruzione del Ponte sullo Stretto ha assunto in questi giorni sempre più centralità.
Il focus del dibattito è stato posto prevalentemente sugli espropri nell’aree di Capo Peloro e zone limitrofe dove, negli anni passati, sono state realizzate molte abitazioni anche di lusso destinate prevalentemente alla villeggiatura.
Questo ha dato adito ai detrattori del movimento No Ponte di sostenere che a muovere la protesta siano gli interessi
privatistici dei possessori di ville o addirittura di seconde o terze case, ma non è così.
E’ evidente che la parzialità di questa narrazione è funzionale ad indebolire la dura vertenza ingaggiata ormai da anni non solo dagli abitanti dei territori interessati, al contrario, dall’esame del progetto emerge un dato – finora trascurato – e cioè che ad essere coinvolte saranno circa 450 case ed edifici, sulle due sponde dello stretto, in cui vive una popolazione appartenente a fasce reddituali diverse. E a pagare il prezzo più alto, qualora i lavori andassero avanti, sarebbero proprio le fasce più fragili economicamente che rischierebbero di perdere l’alloggio in cui vivono, ad essere espropriate sarebbero anche aree nelle quali sorgono edifici popolari (principalmente nella zona sud della città)
e piccoli edifici residenziali non di pregio.
Ma l’allarme espropri ha anche distolto l’attenzione da altri danni collaterali che possono essere peggiori degli espropri stessi: sono centinaia e centinaia le persone che subiranno dei danni senza avere nulla in cambio. Ci riferiamo alle abitazioni ricadenti nelle zone dei cantieri o vicine ai cantieri stessi, che subiranno danneggiamenti di diversa gravità dall’inquinamento acustico protratto, ai danni alle strutture e agli impianti.
Tutta la popolazione subirà per molto tempo i disagi di città ridotte a cantiere e ad essere interessati negativamente saranno non solo gli aspetti estetici e paesaggistici ma anche le condizioni materiali delle vite delle persone.
Anche per questi motivi il SUNIA sostiene ed è al fianco della popolazione e in particolare di quella più fragile che, senza
essere adeguatamente considerata, rischia di subire gravi disagi abitativi.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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