Emergenza caldo, la Fillea Cgil Palermo scrive al sindaco Lagalla e ai sindaci degli 82 comuni palermitani “per sospendere le attività nelle costruzioni quando si toccano i 35 gradi”

Palermo 21 giugno 2024 – La Fillea Cgil Palermo ha inviato al sindaco Roberto Lagalla e ai sindaci degli 82 comuni palermitani una nota in cui si invitano le amministrazioni comunali a emanare ordinanze specifiche di sospensione delle attività lavorative nel settore delle costruzioni, in relazioni alle previsioni meteo, quando si toccano i 35 gradi.  

Una lettera in cui si chiede di aumentare il livello di attenzione in estate nei confronti dei lavori con diretta esposizione al sole e all’aria, per prevenire malori e danni alla salute dei cittadini lavoratori.

 La nota della Fillea fa seguito agli aggiornamenti specifici in materia di salute e sicurezza e alla stesura del un protocollo regionale per regolare il lavoro in caso di caldo estremo, che dà mandato ai sindaci di adoperarsi con ordinanze per vietare attività con esposizione a rischio termico. Nei giorni di sospensione ai lavoratori va garantito il trattamento di cassa integrazione.

“L’emergenza caldo è uno degli argomenti sui quali il confronto è sempre stato più serrato e che ha dato corso spesso a veri e propri bracci di ferro tra organizzazioni sindacali e aziende, finalizzati alla sospensione delle attività nelle ore più calde. Questo ha fatto sì che purtroppo – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – non si arrivi mai preparati all’estate, malgrado le campagne di informazione, e solo qualche azienda o grande gruppo maggiormente sensibili rispondano alle nostre richieste e all’esigenza di un cambio di passo per rendere sicuri i luoghi di lavoro. Per il resto continuano a registrarsi attività di cantiere anche quando si superano i 35°. Con questo nuovo protocollo, riteniamo di poter essere più fiduciosi per riuscire a salvaguardare la salute di quanti più lavoratori possibile”.

La Fillea Cgil Palermo assicura la propria disponibilità a riorganizzare l’orario di lavoro affinché determinate lavorazioni si possano svolgere nelle fasce orarie in cui l’esposizione al calore è inferiore.

“Una maggiore attenzione – prosegue Ceraulo – va riservata soprattutto a quei cantieri dove sono in corso lavori in galleria, Come a Castelbuono per i lavori del raddoppio ferroviario, o come al collettore fognario della Marelli, all’anello ferroviario e al cantiere della metropolitana per la realizzazione della stazione Lazio.  In questi casi, col caldo, le percentuali di umidità relativa e la movimentazione di mezzi a gasolio determinano un aumento delle temperature insostenibile per proseguire l’opera.

“Auspichiamo in una tempestiva risposta da parte delle amministrazioni- conclude Ceraulo –  che oggi sono chiamate a esercitare anche la loro responsabilità in materia di salute e sicurezza. Qualora questo non dovesse avvenire, siamo pronti a vigilare e a denunciare nei casi in cui si esporranno i lavoratori a condizioni disumane di lavoro”.

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