Presenza femminile in giunta, per i comuni sopra i tremila abitanti stabilito minimo al 20% e non al 40% come prevede già la normativa nazionale. La parlamentare regionale: “Con mio emendamento soglia sale al 50%”.

“Siamo di fronte ad un clamoroso passo indietro in quel cammino di emancipazione delle donne che dovrebbe vedere le istituzioni impegnate in prima linea, uomini inclusi. La sensazione è che tutto ciò che viene detto nelle varie sedi istituzionali sia una dichiarazione di facciata perché i fatti ci dicono altro e cioè che le donne vengono lasciate ai margini”.

Lo dice Jose Marano, deputata regionale del Movimento Cinquestelle, commentando il testo che approderà a Sala d’Ercole oggi e che fissa al 20% la soglia minima di rappresentanza di genere nei comuni con popolazione superiore ai tremila abitanti.

“Siamo di fronte ad una soglia vergognosa – precisa Marano – ad una scelta inspiegabile e alquanto ridicola, che conferma nostro malgrado la scarsa considerazione in Sala d’Ercole delle donne da chi propone queste norme imbarazzanti. L’ennesimo episodio che non rispetta la dignità di nessuna delle parlamentari donne che svolgiamo la nostra attività politica in Parlamento né tantomeno di tutte le cittadine siciliane”.

“Una politica che difficilmente fa passi avanti – prosegue la deputata regionale – e ció viene confermato dalla storia politica della nostra Isola: mai una donna Presidente dell’Assemblea regionale, mai una donna Presidente di Regione, e in questa legislatura nessuna donna Presidente di Commissione”.

“Voglio sperare che si tratti di una svista. Ecco perché ho presentato un emendamento che fissa tale soglia al 50%. Ma se la volontà politica è quella di mettere le donne in un angolo offendendone la dignità – conclude Marano – allora in Aula sarà battaglia, senza se e senza ma. È bene che sia chiaro a tutti”.


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